Calcio
Federico Giunti alla presentazione del progetto Academy Lube Treia
Quattro mesi fa Federico Giunti è stato nominato direttore tecnico della Lube Academy di Treia. Dopo una brillante carriera di calciatore, un passato da tecnico prima dilettantistico e poi professionistico e un’esperienza nella Primavera del Milan, ora una nuova avventura. Completamente diversa.
Perché questa scelta?
Ho voluto cambiare. Molte società che mi hanno contattato nell’ultimo periodo anteponevano i costi dell’ingaggio al progetto tecnico. E questo non rientra nel mio modo di agire. Ecco, allora, che quando è arrivata la chiamata di Fabio Giugliarelli della Lube non ci ho pensato due volte.
Un progetto interessante. Di cosa si tratta?
Da una parte mira a sviluppare giovani talenti nel calcio ma anche a creare un percorso formativo completo per i calciatori emergenti non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano.
Quale è il ruolo di Giunti?
Avrò la responsabilità di coordinare i tecnici del settore giovanile e delle prime squadre che partecipano all'iniziativa lanciata dal presidente Fabio Giulianelli.
Una sfida affascinante ma anche complicata?
Certamente. In primis coordino le attività delle squadre affiliate alla Lube Academy, come l'Aurora Treia, la Treiese e l'Abbadiense. L’obiettivo è creare un unico grande polo calcistico giovanile che possa attrarre talenti locali e garantire una formazione di alta qualità. Questo richiede una forte collaborazione tra i vari presidenti e allenatori delle squadre coinvolte, affinché si lavori con una visione comune e condivisa.
- Una vera e propria polisportiva?
Proprio così. Un bel progetto, c’è anche una squadra femminile di calcio a 11, un’altra di calcio a 5, volley femminile, karate e ginnastica artistica. Vogliamo dare un’alternativa ai giovani del territorio impegnandoli nel pomeriggio dalle 14 fino alle 19.
Un progetto che coinvolge quanti ragazzi?
Faccio una premessa. Quasi tutti gli 800 dipendenti della Lube sono di Treia. L’azienda con questa iniziativa vuole dare qualcosa di importante al territorio dove si è sviluppata e prospera. I nostri ragazzi li andiamo a prendere con i pulmini, li seguiamo negli allenamenti e li aiutiamo nei compiti. Abbiamo creato due aree diverse a seconda che frequentino elementari, medie e superiori. Abbiamo a disposizione anche una biblioteca e formalizzato un accordo importante con l’università di Macerata che ci segue in questa iniziativa. Abbiamo 550 iscritti alla nostra academy, 220 rigurdano il settore giovanile.
Una specie di college americano, certamente qualcosa che in Italia non ha ancora riscontri?
Sì, se vogliamo fare un paragone diciamo che ci avviciniamo molto a questo tipo di progetto, tenendo ben presente che il nostro obiettivo è anche quello di formare individui responsabili e ben educati. Per questo nel programma di Lube Academy ci sono attività scolastiche e sportive, per questo guardiamo al college americano, per supportare i ragazzi nello sviluppo di competenze sia dentro che fuori dal campo. E poi a me preme molto la creazione di un senso di appartenenza tra i giovani calciatori e le loro famiglie, una comunità coesa attorno al marchio Lube, dove tutti i membri si sentano parte integrante del progetto.
Serviranno infrastrutture adeguate. Ci sono già o vanno incrementate?
Abbiamo un campo sintetico e due in erba che qualche problema di manutenzione ce l’hanno. C’è però un progetto a Passo di Treia per la realizzazione di un altro campo di calcio accanto alla bocciofila. Però ci tengo a dire che non c’è solo il calcio. Per questo c’è un altro progetto che mira a rifare la palestra di Passo di Treia andata demolita dopo il sisma. A oggi i ragazzi sono costretti a utilizzare altre strutture nelle vicinanze.
Nel futuro sono previste collaborazioni con club professionistici?
Ci arriveremo senz’altro. Ma prima bisogna salire di categoria con la nostra prima squadra (gioca in Promozione) e centrare l’obiettivo Eccellenza. E’ chiaro che abbiamo un programma di crescita importante ma bisogna agire step by step. In base ai campionati che disputeremo attiveremo collaborazioni adeguate.
Nel suo programma c’è anche la formazione degli allenatori, vero?
Questo è un aspetto fondamentale e comunque già in essere. Svolgiamo incontri periodici a livello tecnico con l’Udinese a cui siamo affiliati. Lavora a stretto contatto con noi una psicologa dello sport che tiene rapporti costanti con i ragazzi a seconda delle varie fasce di età. Tutto necessario per garantire ai ragazzi una preparazione di alta qualità che è il nostro scopo.
Unitamente alla promozione dei valori sportivi…
Rispetto, disciplina e lavoro di squadra nell’accademia sono nostri obiettivi primari. I nostri allenatori hanno regole precise da osservare: la qualità degli istruttori è un mio chiodo fisso. Perché, come ho più volte detto, vogliamo giocatori di talento ma anche cittadini responsabili e consapevoli.
Il tutto con un controllo e monitoraggio dei risultati continuo, vero?
Certamente e tenendo sempre ben presente le esigenze dei nostri atleti e i cambiamenti del mondo calcistico che, come tutte le cose, è in continua evoluzione.
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