Calcio serie C
Matos in azione nel derby Perugia-Ternana (foto Oreste Testa)
Il derby delle conferme. Nel senso che la Ternana ha dimostrato, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, di essere squadra da vertice e il Perugia di avere le difficoltà di sempre, quelle note da inizio stagione e che nemmeno il cambio tecnico è riuscito finora a eliminare.
Ma è stato anche il derby delle occasioni perdute: per le Fere che, con maggior coraggio, potevano vincere e tenere il passo del Pescara e per il Grifo che, in caso di successo, avrebbe potuto dare un senso diverso a questa stagione e riaccendere la fiammella della speranza di un campionato migliore. Invece, il pari sofferto contro i rossoverdi, sta lì a dimostrare che la classifica è giusta e, se il parco giocatori resterà quello attuale, la sensazione di un torneo anonimo è fortissima.
La Ternana ha fatto la partita, ha tenuto il pallino del gioco in mano, ha gestito il possesso di palla con il giovane Corradini a signoreggiare a centrocampo. Ha avuto tre ottime chance nella ripresa dove Gemello si è superato e ha salvato la sua squadra. E’ vero, Abate era privo di Cianci e Cicerelli a mezzo servizio è entrato solo nel finale. Due forfait non di poco conto se è vero che in due hanno segnato 14 dei 28 gol che fanno delle Fere il miglior attacco del torneo. Resta il fatto che, per come si era messa la gara, la Ternana poteva crederci di più. Accompagnare maggiormente e con più continuità un gioco superiore fatto di migliore organizzazione, qualità eccelsa e identità tattica precisa nonostante assenze e variazioni forzate. Certo, se uno di quei tre palloni della ripresa e la conclusione a fil di palo di Aloi nel primo tempo, fossero finite dentro probabilmente parleremo di altro. Ma così non è stato e il Pescara è scappato a +5 mentre al terzo posto l’Entella (vittoriosa sul Gubbio) ha agganciato le Fere. Per questo un pizzico di delusione deve accompagnare le Fere al termine del derby del Curi.
Il Perugia ha perso molto presto Montevago, uno dei pochi che conosce la via del gol. Né Matos falso nove, né successivamente Sylla da centravanti di ruolo, sono riusciti a impensierire Vannucchi. Il problema della pericolosità offensiva ridotta al lumicino resta irrisolto, meglio invece la fase difensiva che è riuscita a reggere all’urto rossoverde grazie a Gemello ma anche a capitan Angella, imbattibile nel gioco aereo.
Per questo è stato il derby delle conferme: Perugia e Ternana hanno fatto vedere sul campo quello che si sapeva. Abate ha una grande squadra alla quale ha saputo dare gioco, organizzazione e identità tattica. Zauli, arrivato da poco, prova a correggere i difetti a tutti noti anche se la strada è irta di difficoltà e forse prima del mercato di gennaio sarà dura trovare soluzioni migliori. Però, l’analisi del dopo gara, dice pure altro. Se le Fere avessero vinto il derby nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ecco allora il punto guadagnato dal Grifo e qualche rimpianto sulla sponda opposta. Ma il campionato è ancora molto lungo e per la Ternana (vista anche la qualità della panchina) c’è tutto il tempo per recuperare il gap con il vertice della classifica
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