Calcio serie C
La vittoria del Milan Futuro al Curi
In serie C il dibattito sulle seconde squadre è sempre vivo. Non tanto per i due schiaffi che il Milan Futuro ha rifilato ieri a domicilio al Perugia che si nasconde (sempre più) nell’anonimato del centro classifica. Il tema è un altro. I tifosi, molti dei quali contestano la presenza in Lega Pro di queste squadre, si chiedono il perché siano state istituite e se vale proprio la pena continuare a sostenerle. La domanda non è peregrina anche perché sottraggono un posto ai club delle città.
Intanto, va precisato che sono nate per via di una decisione della Figc dopo l’apocalisse calcistica del 2018, quella che portò all’eliminazione dell’Italia di Ventura dai Mondiali di Russia. Un fatto talmente inusuale che era accaduto prima soltanto negli anni ’50. Da qui il progetto delle federcalcio per dare spazio a nuovi talenti italiani da impiegare, per l’appunto, nelle seconde squadre. Nasce così la Juventus Next Gen, prima società in assoluto a dare vita a una seconda squadra, poi tocca all’Atalanta e, da questa stagione, è arrivato anche il Milan. L’esperienza dei bianconeri è giunta al settimo anno, la società bergamasca al secondo, come detto i rossoneri sono all’esordio. Tirando le somme è comunque facile notare che, a oggi, l’unico giocatore di questi club finito in Nazionale si chiama Fagioli. Altri nomi non ci sono. E il motivo non è difficile da capire. Se il vero obiettivo doveva essere quello di sfornare talenti per la disastrata maglia azzurra, in campo dovevano scendere solo giocatori italiani. Al contrario, invece, queste squadre, seguono lo stesso clichè delle prime formazioni. Per intenderci, sono piene di stranieri. Magari interessanti, questo nessuno può negarlo, ma non certo utili alla causa di Spalletti che, nel frattempo, ha preso il posto di Mancini pure lui autore del flop del secondo Mondiale di fila mancato.
Quindi, una volta elusa la ratio che aveva dato vita alla norma, il beneficio si è spostato sui singoli club. E qui le cose sono andate davvero bene se è vero che la Juventus, grazie soprattutto alle intuizioni di Federico Cherubini (il primo a credere nel progetto) ha cresciuto tanti ragazzi interessanti che ha poi piazzato sul mercato a suon di milioni permettendo alla prima squadra di fare mercati copiosi proprio grazie a queste cessioni. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per capire cosa combineranno Atalanta e Milan.
Di certo la classifica non è il massimo. Tranne la Dea che si mantiene in buona posizione di classifica (nonostante la botta rimediata a Vicenza nell’ultimo turno), le altre faticano molto. La Juventus scaraventata nel complicato girone C è addirittura ultima, per risollevare il Milan ci voleva invece il Perugia di questa stagione anche se la classifica resta difficile con appena 2 successi, tre pareggi e 5 ko. E’ vero, queste squadre sono spesso saccheggiate dalle prime formazioni per via di infortuni e squalifiche e spesso finiscono con il perdere i loro giocatori migliori. La conclusione è però semplice: le seconde formazioni non portano benefici all’Italia, non hanno alcun tipo di seguito, tolgono posti alle società di paesi e città e, tranne qualche eccezione (i playoff della Juve degli anni passati e una Coppa Italia vinta) i campionati sono pure mediocri. Ma, grazie all’utilizzo di molti giovani giocatori stranieri, portano moneta sonante nelle (a volte asfittiche) casse sociali dei club maggiori. Per questo, vedrete, avranno lunga vita…
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