CALCIO SERIE C
Il presidente della Ternana, Nicola Guida (foto Gianluca Vannicelli)
Incontri tra Roma e Terni, punti di penalizzazione all’orizzonte e un closing che si fa attendere. Appare sempre più intricato il rebus intorno alla vendita della Ternana. La giornata di mercoledì 18 settembre era stata designata come quella cruciale, iniziata invece nel pieno silenzio rotto solo da una comunicazione ufficiale molto stringata della società rossoverde: “La Ternana Calcio, in merito agli adempimenti federali con scadenza 16 settembre inerenti il versamento delle ritenute Irpef per le mensilità di maggio e giugno 2024 e dei contributi Inps di giugno 2024, comunica di aver parzialmente ottemperato al pagamento dei suddetti”. Quel parzialmente, che tanto sa di 2 punti di penalizzazione. I soldi da Benedetto Mancini non sono arrivati e la Ternana, grazie a un accantonamento per le emergenze, ha evitato il meno sei in classifica, dal momento che due delle tre voci totali negli adempimenti sembrano essere state soddisfatte. Situazione, quella dei mancati fondi arrivati da chi sembra in pole position per l’avvicendamento societario, che apre al secondo (anche più importante) capitolo, ovvero quello del passaggio di proprietà. Benedetto Mancini, indicato come prossimo nuovo presidente societario (con alle spalle la TimeNova, holding lussemburghese che nel passato recente ha provato a rilevare, senza esito, il Perugia), resta un nome in corsa, ma senza quell’ampio margine di vantaggio sfumato dopo il mancato arrivo dei bonifici per ottemperare le scadenze economiche, con altro step alla fine di settembre che darà impulso all’operazione di vendita. In tutto questo, l’unica cosa certa è la grande contestazione ormai montata in città.
Articolo completo sul Corriere dell'Umbria di giovedì 19 settembre a cura di Michele Fratto
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