OLIMPIADI
Domenico Ignozza
“Il bilancio è positivo, sono arrivate tre medaglie che ci hanno reso orgogliosi. Si poteva raccogliere qualcosa in più ma ci possiamo accontentare”. Queste le parole di Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, nel tracciare un resoconto sulle Olimpiadi di Parigi relativamente agli atleti del cuore verde d’Italia. “Peccato per Santarelli che nella spada non ha ottenuto quanto avrebbe meritato e per il pugilato. Il Cio fa la distinzione tra umbri di nascita e d’adozione ma Irma Testa e Diego Lenzi sono umbri a tutti gli effetti - ha precisato - per loro non è andata bene, diciamo che il pugilato ha un po’ deluso, c’è stata anche un pizzico di sfortuna”.
Sulla medaglia che lo ha entusiasmato maggiormente, Ignozza non si sbilancia più di tanto: “Quella di Agnese Duranti è stata spettacolare anche se non nascondo che mi sarei aspettato un metallo ancora più pregiato dopo Tokyo - ha ammesso -. Diana Bacosi ci ha abituato troppo bene. Dopo l’individuale si è subito riscattata nel misto con un oro strepitoso. Poi Alessio Foconi: la sua è una medaglia meritatissima che regala a Terni un podio olimpico che mancava da troppo tempo”. Infine un bilancio personale per Ignozza: “Se sarà l’ultima Olimpiade posso dire di aver chiuso in bellezza - ha detto ancora il presidente del Coni Umbria -. La politica ora ci sta mettendo del suo, Giovanni Malagò non merita questo trattamento. Di sicuro l’attuale presidente ha portato lo sport italiano a un livello che non ha mai raggiunto: addirittura 2 ori in più di Tokyo con lo stesso numero di medaglie. Quindi ripeto, i numeri parlano per lui. Se Malagò potrà andare avanti, sono pronto a ripresentare la mia candidatura”
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