Ternana, tifosi contro la società: "Pretendiamo chiarezza e atti concreti"

In casa Ternana divampa la contestazione contro la società. Lo striscione della Curva Nord esposto sabato scorso sotto la sede sociale e il duro comunicato diramato dal Centro di coordinamento fotografano lo scollamento tra maggioranza della tifoseria e società. Una società che con la feroce spending-review adottata la scorsa estate ha creato le premesse per una stagione “difficile”, vissuta per 36 turni su 38 in zona playout. E la retrocessione, beffarda e probabilmente ingiusta, maturata nei playout trova amara giustificazione in quel dato incontrovertibile. Quando l’organico viene ridimensionato ad agosto e ulteriormente indebolito a gennaio ogni attenuante (errori arbitrali, infortuni a catena, pali e rigori sbagliati) lascia il tempo che trova. E adesso anziché allestire una rosa capace di ritrovare subito la B si procede tra silenzi assordanti e decisioni inspiegabili (improvvisa rottura col diesse Stefano Capozucca). Di seguito alcuni stralci del comunicato del Cctc. "Retrocessione evitabilissima… stallo immotivato e preoccupante del progetto stadio-clinica… progetto sportivo a tutt’oggi inesistente… che vedrà, in luogo di fantomatiche ambizioni sbandierate solo a parole, l’ennesima stagione di ridimensionamento, comportamento offensivo per una tifoseria che nonostante tutto aveva aperto un credito al buio, per una piazza verso la quale sarebbe stato doveroso presentarsi non solo con le scuse ma con programmi come minimo risarcitori… Non possiamo più tollerare che si continui a strumentalizzare un patrimonio culturale e di appartenenza, che la Ternana riveste per questo territorio… pretendiamo chiarezza immediata ed atti concreti… che dimostrino volontà e forza economica per sostenere tutto questo, o in caso contrario, si lavori in tempi rapidi per individuare soggetti a cui cedere la proprietà che possano garantire programmi che tifosi, città, storia e blasone meritano e impongono".

Luca Giovannetti