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Attualità

Spoleto, scontro in Consiglio per la doppia variazione di bilancio: opposizioni all'attacco su prelievi da fondo di riserva, rapporti con Ase e illuminazione pubblica

Minoranza critica sulla gestione. Tedeschi: “Ente non ha problemi di liquidità”

12 Novembre 2025, 12:32

consiglio comunale spoleto

La doppia variazione urgente di bilancio è stata approvata in Consiglio dalla sola maggioranza

A Spoleto si riaccende un faro sul bilancio comunale tra i timori delle opposizioni, che considerano critica la gestione di parte corrente, e le rassicurazioni dell’amministrazione guidata dal sindaco con delega al bilancio Andrea Sisti, che attraverso la dirigente competente, Patrizia Tedeschi, ha sottolineato come l’ente non sia ricorso nel 2025 all’anticipazione di cassa. Ad accendere l’ultima miccia la doppia variazione urgente di bilancio approvata dalla giunta, approdata in aula giovedì scorso per la ratifica e approvata dalla sola maggioranza che, nel lungo dibattito che ne è scaturito, è rimasta praticamente silente di fronte alla raffica di colpi anche duri arrivati dai banchi di opposizione. Nel mirino è finito il prelievo di 80 mila euro dal fondo di riserva dell’ente per manutenzioni; i rapporti del Comune con Ase sia in termini di debiti e crediti che di previsione di spesa in fase di approntamento di bilancio previsionale (licenziato a febbraio), che rappresentano il binario contabile su cui viaggia la programmazione delle manutenzione in capo ad Ase; e, infine, pure la partita dell’illuminazione pubblica affidata a Engie e che secondo il consigliere Alessandro Cretoni (Fratelli d’Italia) rischia di sfociare in una richiesta di “extra canone da 400 mila euro”.

A domanda precisa della consigliera Alessandra Dottarelli (Alleanza civica), che ha segnalato la riduzione di cassa, passata dagli 11,6 milioni del febbraio scorso ai 2,6 milioni di inizio settembre, la responsabile del dipartimento finanziario Tedeschi ha risposto nettamente: “Il Comune non ha problemi di liquidità, tanto che non siamo mai andati in anticipazione di cassa, pur potendolo fare fino a 12 milioni di euro. Certo - ha proseguito la dirigente - come tutti i Comuni facciamo i conti con una liquidità che non ha un andamento costante a causa sia delle due scadenze Imu sia della Tari che anticipiamo versando 1,4 milioni di euro al mese e, in più, quest’anno c’è stato un ritardo causato dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) nell’erogazione di entrambe le tranche del Fondo di solidarietà comunale”, che aiutano a tenere in equilibrio i bilanci.

Nel mirino sono quindi finiti i rapporti con Ase, con Dottarelli, Gianmarco Profili (anche lui Alleanza civica) e Alessandro Cretoni (Fratelli d’Italia) che hanno alternativamente definito la srl del socio unico Comune “il fido di cassa”, “la serva” e “la banca” del municipio, a causa dei ritardi pesanti con cui l’ente ha saldato le fatture emesse da Ase per le manutenzioni erogate. “Quando abbiamo approvato il previsionale 2025 l’accordo quadro con Ase (che tra maggio e settembre ha mandato in pensione il regime di Global service, ndr) era in divenire e la dirigente avrebbe dovuto iscrivere gli impegni di spesa alla luce di un contratto di Global service ancora in atto”, ha detto Profili, secondo cui “le variazioni di bilancio che portate in aula non sono figlie dell’urgenza, ma di una cattiva programmazione in fase di previsionale, che ora vi costringe a variare per evitare il blocco dei servizi, e rappresentano la volontà palese di strozzare la discussione in aula”.

Sulla partita di Ase la dirigente Tedeschi ha sostenuto che “la variazione d’urgenza ha previsto una rimodulazione della spesa per Ase, ma non spese aggiuntive, dopodiché a settembre è stato siglato l’accordo quadro che ha introdotto servizi inizialmente non previsti”. Molto critico anche Insieme per Spoleto che, con una nota stampa, ha imputato alle “criticità di bilancio” pure la mancata rimozione delle macerie prodotte dal crollo dell’ex magazzino della ex ferrovia Spoleto-Norcia: “Il Comune dopo la scadenza dell’ordinanza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità (a carico di Demanio e Umbria mobilità, ndr) avrebbe dovuto eseguire i lavori in danno, inviando una diffida a concessionario e concedente, invece ha prorogato l’ordinanza perché non ha previsto in bilancio risorse per interventi di somma urgenza”.

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