Attualità
Pale eoliche
Non c’è soltanto il progetto eolico “Energia Montebibico”, ma anche quello “Energia Valnerina” che tocca i comuni di Spoleto, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco e Ferentillo, quest’ultimo limitatamente alle opere di connessione. A proporlo è sempre la Fred Olsen Renewables Italy srl, ovvero la stessa società che ha avviato la procedura di Via (valutazione impatto ambientale) per il progetto eolico “Energia Montebibico”, su cui il 30 luglio scorso sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni, che sono state oltre 40. Nel caso del progetto gemello “Energia Valnerina”, invece, enti locali, associazioni e cittadini hanno tempo fino al 20 agosto per depositare documentazione in relazione all’impianto eolico, che avrebbe una potenza complessiva di 57,6 mw, quindi maggiore di quello di Montebibico che si ferma a 49,6 mw, e verrebbe “integrato con un sistema di accumulo con batterie agli ioni da 12 mw” articolato in “16 container di tipo modulare”.
In particolare, in località Monte Galenne-Monte Pianciano si vorrebbero installare otto pale eoliche con altezza al mozzo di 125 metri, diametro del rotore pari di 162 metri e un’altezza complessiva di 206 metri. Gli aerogeneratori sarebbero collegati al cavidotto di media tensione che attraversa i comuni di Sant’Anatolia di Narco, Scheggino e Ferentillo; in quest’ultimo, comune è prevista anche la stazione elettrica Rtn (rete di trasmissione nazione), la stazione utente e il sistema Bess, ovvero un sistema di accumulo dell’energia con batterie ricaricabili. Complessivamente è prevista “nuova viabilità per una lunghezza complessiva di circa 4,2 km”, ma è anche quantificato in poco più di un anno il cronoprogramma degli interventi necessari a far sorgere il parco eolico “Energia Valnerina”, che vale un investimento complessivo di 87 milioni di euro, come si legge nel quadro economico e finanziario depositato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Fino a ieri l’unica osservazione depositata era quella del Comune di Scheggino, che non ospiterebbe le pale eoliche ma verrebbe attraversato dal cavidotto. Nel documento firmato dal sindaco Fabio Dottori viene evidenziato che Scheggino “è ricompreso in più ambiti paesaggistici e ambientali di elevato pregio ed è interessato da Rete Natura 2000, dalla Zsc (zone speciali di conservazione) della Valnerina e del monte Solenne”, motivo per cui per il primo cittadino l’impianto “è incompatibile con la tutela dell’ambiente e del paesaggio locale”, oltre a “comportare un impatto negativo sproporzionato rispetto ai benefici attesi per il territorio comunale”. Il sindaco, infine, segnala “l’assenza di consenso sociale e progettualità locale” intorno al parco eolico, perché “a oggi non risulta attivato un processo di concertazione o condivisione con la comunità locale né l’amministrazione ha mai manifestato né ha promosso l’intervento, ritenendolo incoerente con gli obiettivi di sviluppo locale”.
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