Cronaca
Sull'episodio indagano i carabinieri della compagnia di Spoleto
Massacrata di botte in casa propria dall’uomo che aveva frequentato per alcuni mesi. Vittima dell’ennesimo episodio di violenza di genere una cinquantenne spoletina che, dopo un intervento chirurgico in emergenza e due settimane di ricovero anche in Rianimazione, venerdì sera, con un post sui social, ha voluto ringraziare il personale sanitario del San Matteo degli Infermi e le forze dell’ordine, dai poliziotti che le hanno offerto “il primo sostegno mentre mi trascinavo verso il Pronto soccorso”, ha scritto, ai carabinieri che stanno indagando sulle violenze subite dalla cinquantenne. “Stavo morendo” ha scritto sempre sui social, “qualcuno ha cercato di uccidermi a pugni”.
La feroce aggressione ai danni della spoletina si è consumata due mesi dopo il femminicidio di Laura Papadia, 36 anni, la vicedirettrice di un supermercato della città strangolata in casa dal marito reo confesso Nicola Gianluca Romita, 47 anni, in carcere dal 26 marzo scorso, giorno del delitto, con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
In base a quanto è stato possibile ricostruire, nella serata del 20 maggio l'aggressore, si tratta di un quarantenne, sarebbe piombato a casa della spoletina e l’avrebbe colpita con una serie di pugni in faccia e calci in varie parti del corpo. La donna, a seguito della selvaggia aggressione, avrebbe perso i sensi, risvegliandosi alcune ore dopo in gravi condizioni e trovando ancora in casa l'uomo che l’aveva picchiata. A lui avrebbe chiesto di essere accompagnata in Pronto soccorso, temendo che una chiamata al 112 (numero unico per le emergenze) avrebbe potuto innescare nuove violenza ai suoi danni. Lui si sarebbe quindi messo al volante dell’auto della donna e l’avrebbe lasciata nelle vicinanze del San Matteo, avvertendola però che non avrebbe dovuto raccontare quanto accaduto la sera prima, ovvero che lui l’aveva massacrata di botte. In ospedale, però, alla caduta accidentale dalle scale di casa non ha creduto nessuno, a cominciare dai poliziotti che casualmente erano in Pronto soccorso al momento dell’accesso della cinquantenne e che hanno fatto scattare subito sia il codice rosa per le cure che quello rosso per le indagini affidate ai carabinieri.
La donna, questo emerge, oltre a una serie di tumefazioni al volto, che le sono costate anche una lesione all’occhio, ha riportato anche la fratture di alcune costole, una delle quale le ha perforato il polmone, costringendo i chirurghi del San Matteo a portarla d’urgenza in sala operatoria. La cinquantenne è stata ricoverata prima in Rianimazione e poi in Medicina, dopodiché da un paio di giorni è stata dimessa. Ora si è in attesa dei provvedimenti conseguenti dell’autorità giudiziaria a carico del quarantenne originario del Lazio già conosciuto alle forze dell’ordine anche del territorio.
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