Cronaca
La Guardia di finanza ha eseguito l'ordinanza di sgombero
Si è chiuso con l’esecuzione dell’ordinanza di sgombero e con la denuncia di moglie e marito il caso dell’occupazione abusiva di un appartamento del Comune che si trova all’interno del palazzo del Tribunale. Contestualmente il municipio, con apposito atto, ha quantificato in quasi 30mila euro l’indennità per l’occupazione senza titolo dell’appartamento, notificando la richiesta economica ai coniugi indagati e pure alla cooperativa sociale di Perugia che nel 2012 si era aggiudicata la procedura di evidenza pubblica indetta dal Comune per il servizio di custodia e centralino del Tribunale poi sfociato nell’occupazione abusiva dell’alloggio. A eseguire il provvedimento di sgombero dell’appartamento sono stati gli uomini della Guardia di finanza, che hanno effettuato anche il sequestro preventivo dei contatori. Secondo le indagini delle fiamme gialle, infatti, i coniugi non solo si trovavano ormai da anni senza titolo all’interno dell’appartamento di proprietà pubblica, ma avrebbero anche sottratto al Tribunale di Spoleto l’energia elettrica utilizzata per illuminare la casa e alimentare i loro elettrodomestici. Da qui i sigilli ai contatori e le denunce per occupazione abusiva di immobile e furto di energia elettrica.
Negli anni, almeno a partire dal 2019, sono stati numerosi i tentativi compiuti dagli uffici del municipio per tornare in possesso dell’abitazione, ma non sono mai andati a buon fine anche per una serie di problematiche di salute regolarmente certificate da uno dei due coniugi. Ora, però, lo sgombero dell’appartamento è stato eseguito dai finanzieri, che hanno anche accertato come i coniugi siano proprietari di un altro immobile sempre nel territorio comunale di Spoleto. Lunedì scorso, poi, è stata direttamente la dirigente a capo dell’area economica e finanziaria del municipio, Patrizia Tedeschi, a firmare una determina con cui è stata ricostruita l’intera querelle appena superata e quantificata in 29.533 euro l’indennità per l’occupazione senza titolo dell’appartamento a carico sia dei coniugi che dalla cooperativa sociale di Perugia. Sì, perché nel 2012 l’ente aveva indetto un procedura di gara sfociata nell’affidato alla coop del servizio di custodia e centralino dello stesso Tribunale, prevedendo esplicitamente nel capitolato d’appalto che “l’addetto al servizio era tenuto a utilizzare l'appartamento esistente nel palazzo del Tribunale a titolo di abitazione”.
I problemi sono arrivati alla scadenza dell’appalto, ovvero a partire dal 31 agosto 2015 quando al Comune avrebbe dovuto essere restituito l’alloggio, che è invece rimasto nelle disponibilità dei coniugi. Stando alla determina di Tedeschi, il 10 agosto del 2018 il municipio ha acquisito a protocollo la nota che la coop sociale ha inviato per intimare ai due la restituzione delle chiavi, ma anche questa è evidentemente rimasta lettera morta. L’ordinanza di sgombero del Comune, invece, risale al 21 febbraio 2019, ma è stata impugnata sia al Tar dell’Umbria che al Consiglio di Stato, coi giudici amministrativi di entrambi i gradi che hanno respinto le richieste cautelari per la sospensione immediata dell’efficacia del provvedimento. Ora, a sette anni dalla sua adozione, l’ordinanza di sgombero è stata eseguita.
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