Attualità
Una seduta del Consiglio comunale di Spoleto
Salta la mozione unitaria sulle scuole che è stata approvata soltanto dai 13 consiglieri di maggioranza presenti, mentre le opposizioni hanno abbandonato l’aula in segno di protesta al momento del voto. È finito così il percorso iniziato tre settimane fa col consiglio comunale aperto dedicato ai progetti di ricostruzione post sisma delle scuole della città a cui hanno partecipato anche i dirigenti scolastici e il presidente della Provincia Massimiliano Presciutti. Un momento di confronto, questo, che era stato richiesto con la stessa mozione sulle scuole depositata congiuntamente dalle forze di opposizione. Dopo cinque ore di lavori, però, giovedì è sfumato l'obiettivo di arrivare all'approvazione unanime dell'atto, emendato dalla maggioranza. Le modifiche per gli esponenti di opposizione hanno “snaturato”, “spacchettato” e “vivisezionato”, come detto da consiglieri Gianmarco Profili (Alleanza civica) e Diego Catanossi (Spoleto2030), col risultato che “la maggioranza si è appropriata di una mozione della minoranza”.
Nel mirino sono finite anche le modalità procedurali di votazione per punti della stessa mozione, ma con un’unica dichiarazione di voto, contestate in particolare, ma non soltanto, da Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto). Il testo finale dell’atto, comunque, impegna il sindaco Andrea Sisti “a partecipare con il consiglio comunale un cronoprogramma di tutti gli interventi sul patrimonio scolastico ogni tre mesi e il cosiddetto piano scuole”, mentre si chiede di condividere non solo con la massima assise cittadina, ma pure con “il mondo delle scuole e le famiglie la scelta di accorpare in via Nursina (sede della scuola media Manzoni, ndr) il polo di Villa Redenta”, creando così il contestatissimo, ma ancora tutto da progettare, polo zero-13 anni. Infine, la mozione impegna il primo cittadino “a compiere ogni azione in suo possesso affinché la Provincia di Perugia acceleri le procedure per il recupero del patrimonio scolastico di sua proprietà e che per l’edificio dell’istituto tecnico Giovanni Spagna di viale Martiri della Resistenza, oggetto di un finanziamento di 14,6 milioni di euro, l’amministrazione comunale, di concerto con la Provincia, valuti la ricostruzione in loco o la delocalizzazione dello stesso”.
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