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Spoleto, in Consiglio tutti d'accordo sulla nuova variante al Piano regolatore

Approvata all'unanimità la modifica che trasforma 89 mila metri quadrati nelle aree di frana da edificabili ad agricoli

18 Febbraio 2025, 14:07

Spoleto, disco verde per la nuova variante al Piano regolatore generale

Spoleto vista dall'alto

A Spoleto passa all’unanimità la cosiddetta “variante chirurgica” al Piano regolatore generale (Prg), con cui viene anche stralciata l’edificabilità introdotta nel 2014 ma mai attuata su 89 mila metri quadrati che insistono in aree di frana.
Approvata lunedì 17 febbraio mattina col voto favorevole dei 22 consiglieri presenti, la pratica urbanistica di natura geomorfologica si è resa necessaria a seguito della sentenza della Corte costituzionale del luglio 2023, con cui è stata dichiarata l’illegittimità del secondo comma dell'articolo 22 della legge regionale 5 del 2014, che consentiva ai “Comuni di rilasciare essi stessi a sanatoria il parere di compatibilità sismica anche dopo l’approvazione del Piano regolatore generale”, cioè la norma con cui era stato salvato il Prg dalle sentenze di annullamento del Tar e del Consiglio di Stato.

La “variante chirurgica” su cui maggioranza e opposizione hanno acceso il disco verde dispone lo stralcio delle previsioni edificatorie su circa 89mila metri quadrati distribuiti in 12 zone del territorio, si va da Collerisana a Eggi, da Bazzano inferiore e superiore fino a Milano sui monti Martani. I titoli edificatori revocati con questa manovra urbanistica potranno potenzialmente essere ricollocati in altre zone del territorio a titolo di compensazione nel momento in cui il Comune si doterà di nuovo Prg. Gli 89mila metri quadrati stralciati, dunque, tornano alla classificazione agricola pre 2014, che porta con sé una inevitabile riduzione del gettito Imu per le casse dell’ente di valore comunque contenuto e stimato intorno ai 26mila euro, come spiegato nella relazioni introduttiva dal presidente della terza commissione, il consigliere Daniele Filippi. La pratica urbanistica, inoltre, recepisce una serie di aggiornamenti cartografici e normativi che per un’altra serie di aree introducono la necessità di un nuovo accertamento tecnico preliminare per stabilire il rischio di frana cosiddetto “sismo-indotto”.

I capigruppo, infine, hanno sottoscritto una mozione unitaria che impegna il sindaco e la giunta “a reperire in tempi rapidi le risorse necessarie per la redazione degli studi geo morfologici generali”, come proposto dai consiglieri di opposizione Giancarlo Cintioli e Paolo Piccioni (Insieme per Spoleto). La mozione sarà votata il 20 febbraio e “rappresenta una rassicurazione alle preoccupazioni di tanti concittadini che non saranno più costretti a affrontare spese considerevoli per gli studi geomorfologici necessari”, hanno detto Cintioli e Piccioni.

Più in generale sul via libera alla “variante chirurgica” è stato il sindaco Andrea Sisti a dire: “Oggi adottiamo un atto da tempo necessario, che disciplina le aree di frana ma anche una serie di modalità con cui si deve intervenire sul territorio. Il nostro impegno politico - ha concluso - resta rivedere il Prg nel suo complesso”. Ma i tempi per un nuovo strumento urbanistico restano un’incognita. 

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