Spoleto
Nuove polemiche per i varchi ztl
“Dimissioni del sindaco Andrea Sisti” oppure “il Partito democratico si organizzi per sfiduciarlo”. Attacca duro il centrodestra sul cortocircuito che si è innescato in maggioranza intorno alla delibera del 30 dicembre scorso con cui la giunta ha deciso di spostare i varchi della Ztl alla Spoletosfera, a San Domenico e a Porta San Lorenzo, in quest’ultimo accesso peraltro le telecamere ora non ci sono e quindi verranno installate ex novo. Un’operazione, questa, da anni sul tavolo delle amministrazioni comunali di Spoleto che si sono succedute al governo della città, ma sempre fortemente osteggiata dagli operatori economici, e su cui il Pd, prima forza della maggioranza di centrosinistra, ha di fatto tirato il freno a mano, facendo un passo indietro rispetto a quanto deciso dalla stessa giunta.
In questo quadro, i consiglieri Alessandro Cretoni (FdI), Maria Elena Bececco (Spoleto futura-Forza Italia), Paolo Imbriani (Spoleto nel cuore-Lega-Cambiamo), Sergio Grifoni (Obiettivo comune), Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili (entrambi di Alleanza civica), definiscono “assurda” la posizione del Pd, evidenziando come di fatto il principale partito di maggioranza “non abbia retto alla pressione delle proteste e della minaccia di manifestazioni arrivate dalle associazioni di categoria e quindi stia cercando di mettere i piedi in più staffe”. Secondo l’opposizione di centrodestra, il Pd “chiede a se stesso e all’amministrazione che sostiene di ripensare il provvedimento”, sollecitando “l’ascolto di residenti e operatori economici del centro storico, che loro stessi non hanno precedentemente sentito”. In questo quadro, gli esponenti di centrodestra che siedono in aula ipotizzano che “l’intervento del Pd possa anche essere una reazione al modus operandi del sindaco che, come spesso è accaduto in questi tre anni di suo governo, potrebbe - è il senso - aver deciso di procedere autonomamente”, anche se va evidenziato che lo spostamento dei varchi Ztl è stato definito con una delibera di giunta ed è quindi una decisione collegiale.
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