Attualità
Il rito di beatificazione di don Giovanni Merlini
Il sacerdote spoletino don Giovanni Merlini è Beato. Il rito di beatificazione del terzo moderatore generale dei Missionari del Preziosissimo Sangue è stato celebrato nella basilica di San Giovanni in Laterano di Roma dal Cardinale Marcello Semeraro. Tra i concelebranti c’era anche l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo e alcuni Missionari del Preziosissimo Sangue che svolgono il servizio pastorale nella stessa Diocesi. Presule che il 2 febbraio prossimo alle 15 celebrerà una messa di ringraziamento per la beatificazione nel Duomo di Spoleto con le reliquie di don Giovanni Merlini.
Un uomo di preghiera, che ha saputo unire nella sua vita e nel suo apostolato la dimensione attiva e quella contemplativa, che ha saputo governare con la virtù della prudenza, che ha saputo relazionarsi con amicizia verso tutti, è il ritratto che è stato fatto del sacerdote Giovanni Merlini (Spoleto 1795 – Roma 1873), ricordato all'Angelus anche da Papa Francesco.
L'oggi Beato Giovanni Merlini, nacque a Spoleto il 28 agosto 1795 e dopo aver cominciato a frequentare il seminario diocesano da esterno, nonostante la resistenza dei genitori, venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1818. Nel 1820, al termine di un corso di esercizi spirituali predicati da San Gaspare del Bufalo presso l'abbazia di San Felice, a Giano dell'Umbria, casa di fondazione della Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue, decise di accettare la proposta del predicatore romano di entrare a far parte della Congregazione.
Il miracolo a lui attribuito e che ha determinato la sua beatificazione riguarda la guarigione di un paziente di Benevento, ricoverato al Cardarelli di Napoli in condizioni critiche nel 2015, per il quale i familiari avevano cominciato a chiedere l'intercessione del venerabile servo di Dio, Giovanni Merlini. Dal 16 gennaio 2015, dopo l'apposizione di una reliquia "ex indumentis" del venerabile, si manifestò un improvviso e inspiegabile miglioramento del paziente. Fu ravvisato il nesso causale tra l'invocazione e la guarigione rapida, non spiegabile scientificamente.
Citando San Tommaso d’Aquino, il Cardinale Semeraro ha ricordato che “è prudente chi sa decidere il da farsi concretamente e sa farlo con sapienza – ha detto, tra le altre cose - del beato Giovanni Merlini i testimoni del processo per la beatificazione dicono che esercitava la virtù della prudenza in modo veramente straordinario: studiava le situazioni, consultava e interveniva in forme adatte e questo, specialmente in decisioni difficili per le persone, con carità”. L’ulteriore caratteristica di Merlini, messa in luce nell’omelia del rito di beatificazione, è la capacità del religioso di saper tessere relazioni di amicizia autentica con tutti.
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