CRONACA
Avevano aggredito il 28 aprile a Spoleto un loro coetaneo, erano stati arrestati per tentato omicidio ma poi era arrivata la scarcerazione dopo l'esito del ricorso al tribunale del Riesame, che aveva anche derubricato il reato a lesioni dolose aggravate. Ora il processo che vede coinvolti tre 21enni di Spoleto è a un nuovo punto di partenza. La Cassazione, appellata dalla procura di Spoleto in merito alla decisione del Riesame, ha riaperto tutto, disponendo una nuova udienza a Perugia con altri giudici, che dovranno esprimersi sul caso.
Sulla qualificazione giuridica dell'aggressione, iniziata ai giardini della scuola media Pianciani e proseguita in un capannone in disuso mai localizzato, prosegue il braccio di ferro tra Procura e Riesame. Per gli inquirenti l’azione di quella notte è da considerarsi “diretta in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, che non si è verificata per la difesa della vittima stessa che con gli arti superiori ha parato i colpi al capo”, con i tre che, sempre secondo la Procura, avrebbero colpito il giovane “più volte con una spranga o un tubo di metallo il capo, il petto e gli arti superiori e inferiori, oltre a calci e colpi allo sterno col calcio della pistola”. Il Riesame, invece, per evidenziare l’assenza della volontà di uccidere ha evidenziato come la vittima abbia riportato “lesioni lievi guaribili in 20 giorni”, nonostante “sia rimasta in balia degli aggressori per molto tempo”.
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