Scuola
Open days ,una guida utile per capire davvero come orientarsi e scegliere la scuola giusta
La scelta della scuola superiore è uno dei momenti più significativi nella vita di un adolescente. Molto più che un passaggio formale tra la scuola media e il mondo degli studi superiori, è un primo atto di autonomia, un momento in cui i ragazzi iniziano a chiedersi che cosa amano, che cosa li appassiona e che cosa immaginano per il proprio futuro. In questa fase così delicata, gli Open Days delle scuole sono diventati negli ultimi anni uno strumento fondamentale per accompagnare studenti e famiglie verso una decisione più consapevole.
Se un tempo ci si affidava quasi esclusivamente ai consigli degli insegnanti, al passaparola o alle tradizioni familiari, oggi l’orientamento scolastico è un percorso molto più ricco, strutturato e partecipato. Le scuole investono nella comunicazione, organizzano eventi sempre più articolati e propongono una serie di attività immersive che permettono ai ragazzi di vedere e toccare con mano ciò che li aspetta. Ed è proprio qui che gli Open Days diventano un punto di riferimento imprescindibile.
Questa guida vuole essere un piccolo aiuto, un approfondimento che accompagna il lettore in ogni aspetto del tema: che cosa sono davvero gli Open Days, come funzionano, perché sono così utili, quali errori evitare e come trarne il massimo in un momento che richiede coraggio, chiarezza e ascolto di sé.
Oggi scegliere una scuola superiore significa destreggiarsi in un ventaglio di possibilità che qualche decennio fa semplicemente non esisteva. Licei classici, scientifici e linguistici convivono con indirizzi artistici, disciplinari, digitali e sperimentali. Gli istituti tecnici hanno ampliato la loro offerta a settori come robotica, biotecnologie, elettronica avanzata, moda, grafica, turismo e informatica. Gli istituti professionali si sono trasformati in percorsi moderni, spesso collegati al tessuto produttivo del territorio.
Di fronte a questa molteplicità di opzioni, è quasi naturale provare confusione. Un Open Day offre la possibilità di trasformare tutta questa complessità in un’esperienza concreta: entrare in una scuola, osservare i volti di chi la vive, vedere le aule e i laboratori, ascoltare i racconti degli studenti, percepire l’atmosfera. Perché scegliere una scuola non è solo selezionare un programma di studi, ma entrare in una comunità, in un ambiente in cui si passeranno anni decisivi.
Se c’è una cosa che gli Open Days hanno dimostrato nel tempo, è che più la scelta scolastica diventa articolata, più aumenta il bisogno di momenti di incontro diretto. Oggi un sito web può raccontare la struttura di un indirizzo, ma non può trasmettere come ci si sente a camminare nei corridoi di una scuola. Non può restituire le sensazioni che emergono guardando un laboratorio attivo, né può far percepire il clima didattico, la cura con cui vengono presentate le attività o l’entusiasmo dei ragazzi.
Ecco perché gli Open Days non sono un dettaglio accessorio: sono gli unici eventi in cui informazione e esperienza si fondono davvero.

Quando si parla di Open Days, molti immaginano una semplice visita guidata. In realtà, dietro questi eventi c’è una preparazione lunga e attenta. Le scuole lavorano per settimane per costruire un evento che riesca a raccontare non solo i propri punti di forza, ma la propria identità educativa.
Durante un Open Day spesso si ascolta la voce del dirigente scolastico, che espone la visione dell’istituto e il modo in cui questa si traduce nel quotidiano. È un momento importante perché permette di capire che tipo di impostazione pedagogica ha la scuola: più tradizionale, più innovativa, più laboratoriale, più orientata ai progetti o alla teorizzazione.
Accanto alla parte istituzionale, c’è poi quella più dinamica: i ragazzi entrano nei laboratori, vedono macchinari, strumenti, attività. Le scuole che lavorano con materie scientifiche aprono i laboratori di chimica o fisica, dove spesso le dimostrazioni sono condotte dagli studenti stessi. Gli istituti tecnologici mostrano robot, stampanti 3D, software di grafica, sistemi di automazione. Gli artistici espongono opere, organizzano brevi workshop, invitano i visitatori ad assistere a una lezione vera e propria. I licei tradizionali, dal canto loro, permettono di assistere a incontri letterari, lezioni di lingua, seminari di filosofia o matematica pensati per essere accessibili anche a chi arriva dalle medie.
Ogni scuola mette in scena, in queste giornate, non un semplice “tour”, ma un racconto di sé. E ogni racconto è diverso.
Quando si parla di orientamento, si tende a pensare soprattutto all’aspetto razionale: quali materie si studiano, quanto è impegnativo un indirizzo, quali prospettive offre. Ma c’è un elemento altrettanto importante, spesso sottovalutato, che influenza in modo enorme la scelta: la componente emotiva.
Gli Open Days hanno il potere di far emergere emozioni, sensazioni, impressioni immediate e profonde. A volte uno studente entra in una scuola convinto di un indirizzo e ne esce con un’idea completamente diversa. Altre volte basta un laboratorio, un incontro con uno studente più grande, una frase detta da un insegnante per far scattare qualcosa.
Molti ragazzi riferiscono che ciò che li ha convinti non è stato un programma di studi, ma il senso di appartenenza percepito in un’aula o la sicurezza trasmessa da un docente appassionato. La scelta scolastica non è mai un semplice esercizio logico: è un equilibrio tra aspirazioni, inclinazioni, timori e desideri. Gli Open Days, più di ogni altra attività, danno spazio a questa dimensione emotiva.
È per questo che spesso, durante questi incontri, gli studenti riescono finalmente ad ammettere ciò che sentono davvero: “Mi sono visto qui dentro”, “Mi immagino a fare questo”, “Questo ambiente mi mette a mio agio”, o al contrario “Credo che questo percorso non faccia per me”.
La paura di sbagliare scelta è uno dei temi più ricorrenti tra i giovani e le loro famiglie. A 13 anni ci si trova davanti a un bivio che sembra più grande di sé, e molte famiglie temono che un indirizzo inadatto possa compromettere anni di studio.
Gli Open Days non eliminano completamente i dubbi, ma li riducono in modo significativo. Offrono elementi concreti che permettono agli studenti di distinguere ciò che sentono veramente da ciò che è solo timore, e ai genitori di comprendere meglio le necessità dei propri figli. Sono momenti di confronto che facilitano il dialogo all’interno della famiglia e che, spesso, aiutano a chiarire le priorità: inclinazione personale, interesse per le materie, impegno richiesto, distanza da casa, clima scolastico.
In molti casi, gli studenti che partecipano agli Open Days arrivano all’iscrizione con una sicurezza maggiore e con una motivazione più forte a dare il meglio una volta iniziato il percorso.

Negli ultimi anni, soprattutto dopo la crescita degli eventi online, gli Open Days si sono trasformati. Accanto agli appuntamenti in presenza, molte scuole propongono dirette streaming, mini-tour virtuali, incontri individuali su piattaforme digitali, podcast di orientamento e persino open week interattive.
Questo permette alle famiglie di approfondire alcune tematiche anche dopo la visita fisica e consente alle scuole di raggiungere un pubblico più vasto. La presenza digitale non sostituisce l’esperienza diretta — perché vedere una scuola dal vivo rimane insostituibile — ma rappresenta un’estensione preziosa che arricchisce l’orientamento.
Uno dei rischi più diffusi è quello di vivere un Open Day come una semplice attività da spuntare nella lista delle cose da fare prima dell’iscrizione. In realtà, per renderlo davvero utile, servono attenzione e curiosità.
Un errore frequente è andare solo nella scuola preferita senza considerare alternative: a volte un indirizzo non pensato inizialmente può rivelarsi sorprendentemente affine.
Un’altra difficoltà è lasciarsi influenzare troppo dai giudizi esterni: i racconti di amici o parenti possono essere utili, ma ogni studente ha inclinazioni e bisogni propri.
In alcuni casi, infine, si tende a dare troppo peso al prestigio percepito di un istituto, dimenticando che la scuola migliore è quella che valorizza davvero le potenzialità del ragazzo.

C’è una ragione per cui, nonostante la digitalizzazione, gli Open Days restano lo strumento più apprezzato: mettono insieme informazione, relazione e esperienza. Sono l’unico momento in cui studenti e famiglie possono osservare dall’interno come una scuola interpreta la propria missione educativa. Non solo: sono l’occasione in cui una disciplina prende forma attraverso volti, strumenti, attività.
Gli Open Days mostrano la scuola non come un insieme di lezioni, ma come un ambiente completo: un luogo in cui crescere, confrontarsi, trovare stimoli e superare difficoltà. E nella scelta della scuola superiore, questo tipo di sguardo è fondamentale.
Gli Open Days non risolvono da soli il dilemma della scelta, ma rappresentano il momento più importante di un percorso di orientamento che dovrebbe partire dalle passioni e dalle inclinazioni del ragazzo. Visitare una scuola, respirarne l’atmosfera, vedere come si lavora nei laboratori, osservare gli studenti, parlare con gli insegnanti: tutto questo costruisce un’immagine concreta, reale, tangibile del futuro che si sta scegliendo.
E quando si tratta del proprio futuro, niente è più utile della chiarezza. Gli Open Days non sono semplicemente giornate di porte aperte: sono un vero investimento di consapevolezza.
Ogni studente che varca la soglia di un istituto durante un Open Day sta già facendo il primo passo verso la propria strada.

Le scuole superiori rappresentano il primo vero snodo strategico nel percorso formativo di ogni studente. È in questo momento che ragazzi e famiglie si trovano a valutare indirizzi diversi, ciascuno caratterizzato da identità, programmi, metodi didattici e opportunità di crescita specifiche. Dai licei, che offrono un percorso più teorico e orientato all’università, agli istituti tecnici, che uniscono solide basi culturali a una forte impronta laboratoriale, fino ai professionali, focalizzati sull’acquisizione di competenze pratiche e immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, ogni tipologia di scuola propone un ambiente di apprendimento differente.
Visitare gli istituti, conoscerne gli spazi, osservare le attività e ascoltare le testimonianze dei docenti e degli studenti permette di coglierne meglio l’identità e comprendere quale realtà possa valorizzare al meglio inclinazioni, attitudini e aspirazioni dei ragazzi.
Gli open days di alcuni dei più importanti Istituti dell'Umbria :
Liceo Classico Gaio Cornelio Tacito
Indirizzo : Via Antonio Fratti 12 Terni
Open day :

Indirizzo : Viale Benedetto Brin, 32 Terni
Open day :
dalle ore 16:30 alle 18:30 nei seguenti giorni
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Indirizzo : Via dei Garofani 4 Narni Scalo (TR )
Open day :

Indirizzo : Via Septempedana Nocera Umbra (PG)
Open day :
13-14 Dicembre
10-11 Gennaio
17.18 gennaio
Dal 12 al 16 gennaio “ studente per un giorno” 15.30 / 18.30

Indirizzo :Uffici Largo Martino I, 1 Todi (PG)
Open day :
22-30 Novembre
13-14 dicembre
11-17 Gennaio
Dalle ore 15.00 alle ore 18.00
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Indirizzo : Via Eremo delle Carceri, 19 Assisi ( PG )
Open day :

Indirizzo : Via Don Bosco 31 Gualdo Tadino ( PG )
Open day :

Indirizzo : Via Assisana, Piscille Perugia
Open day :

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