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L'INTERVISTA

Sarah Bistocchi al Corriere dell'Umbria: "Il mio anno tra politica e riforme"

La presidente dell’assemblea legislativa dell'Umbria a 360 gradi su consiglio e Patto avanti

05 Novembre 2025, 18:15

Sarah Bistocchi al Corriere dell'Umbria: "Il mio anno tra politica e riforme"

Sarah Bistocchi, presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, traccia il primo anno di mandato tra leggi approvate e da approvare, tagli del costo della politica - fatti e da fare - senza tralasciare la politica: è stata una delle protagoniste del Patto avanti che ha vinto quasi dappertutto in Umbria ed è diventato modello nazionale. Occorre proseguire su questa strada, come è stato evidenziato dalla stessa Bistocchi un mese fa al Teatro di Figura di Perugia alla presenza di tutti gli amministratori e i vertici locali dem, con la partecipazione del capo delegazione degli europarlamentari Pd Nicola Zingaretti.


- Presidente come si sente in questo ruolo di grande rilievo, presidente del “parlamento” umbro? Quali le criticità e quali i lati positivi?

La grande anomalia, o meglio la peculiarità di questa fase politica, è che per la prima volta l’anno scorso una presidente di Regione uscente che si è ricandidata non è stata rieletta. Così chi, fino al giorno prima, faceva opposizione si è ritrovato alla guida della maggioranza o del governo, e chi invece governava si è ritrovato all’opposizione. Ho alle spalle dieci anni di opposizione nel consiglio comunale di Perugia, di cui la metà come capogruppo del Partito democratico. È stata un’esperienza faticosa ma necessaria, che credo mi aiuti oggi a svolgere meglio il mio ruolo. Arrivare a ricoprire una carica istituzionale di garanzia, e non di governo, è qualcosa che si comprende meglio dopo aver conosciuto l’opposizione, con tutto ciò che comporta in termini di rispetto, confronto e riconoscimento dell’altro. Il rispetto per le persone e per le regole è fondamentale: a volte mi sembra che questo principio sfugga, ma dovrebbe restare alla base dell’attività dell’assemblea legislativa. Credo di avere la giusta postura istituzionale per svolgere un ruolo diverso da quello ricoperto negli anni scorsi. È un’esperienza bella e impegnativa, alla quale dedico tutte le mie energie, dalla mattina fino alla sera, per esserne all’altezza.

- Nonostante gli impegni è sempre presente sul territorio. E’ importante per lei questo aspetto della politica?

Vengo da una lunga esperienza sul territorio. Prima di arrivare in consiglio comunale, dopo la sconfitta del 2014, sono stata per dodici anni segretaria del circolo Pd di Monteluce. Un impegno che mi ha aiutato a mantenere un rapporto diretto con le persone e a comprendere l’importanza della politica territoriale: un lavoro impegnativo, più di fatica che di soddisfazioni, ma essenziale come gavetta per arrivare a ruoli istituzionali.
Quando qualcuno dell’opposizione mi ricorda che non sono più la segretaria del circolo, lo intende come una diminutio. In realtà, credo che l’esperienza maturata sul territorio sia un valore aggiunto, non un limite.

- Siamo prossimi ad un anno di mandato come vertice dell’assemblea legislativa. Quali i passaggi salienti?

Sì il prossimo 20 dicembre compirò un anno da presidente del consiglio regionale. Tra gli atti più significativi di questo primo anno c’è la legge che riordina la disciplina dei garanti regionali, approvata recentemente. È stata la mia prima proposta di legge, frutto di un lavoro condiviso e approfondito.
Nel frattempo, la giunta sta portando avanti diversi progetti rilevanti. La presidente Stefania Proietti, la direttrice Sanità Daniela Donetti stanno lavorando al nuovo piano sociosanitario regionale, che rappresenta una svolta perché unisce l’aspetto sociale a quello sanitario, con un’attenzione particolare alle persone più fragili. È una novità anche perché la precedente giunta non era riuscita ad approvarlo, e la gestione della sanità senza un piano regionale è come guidare in autostrada senza patente, senza fari e contromano: prima o poi qualcuno si fa male. L’obiettivo è completarlo all’inizio del prossimo anno.
Il vicepresidente e assessore alla Cultura, Tommaso Bori, sta lavorando al testo unico sulla cultura; l’assessore all’Edilizia residenziale Fabio Barcaioli a una legge sul diritto all’abitare; l’assessore all’Ambiente Thomas De Luca ha approvato la legge sulla transizione energetica e la tutela del paesaggio; l’assessore ai Trasporti e allo sviluppo economico Francesco De Rebotti ha riportato a casa l’accordo storico con Arvedi-Ast; mentre l’assessora all’Agricoltura Simona Meloni ha corretto una norma che consentiva ai mezzi a motore di transitare nei sentieri naturalistici, scelta attuta dalla consigliera Emanuela Puletti nella precedente amministrazione che aveva sollevato forti critiche da parte di ambientalisti e animalisti.


- Sui garanti cosa cambia?


Tornando alla legge sui garanti, la Regione Umbria dispone di tre figure di garanzia: quella per l’infanzia e l’adolescenza, quella per le persone detenute e quella per le persone con disabilità (e diamo atto, al di là dei colori politici, che questa figura è stata istituita dalla precedente amministrazione). La nuova normativa ha reso più omogenee le regole che li riguardano: indennità, sede e durata. Ora tutti e tre avranno sede a Palazzo Cesaroni, con mandato triennale rinnovabile. La legge prevede anche una collaborazione più stretta tra i garanti, che dovranno dialogare non solo tra loro ma anche con le istituzioni, in un rapporto di ascolto e confronto, non di subordinazione.


- Sul fronte politico, il cosiddetto “campo largo” in Umbria ha dimostrato di poter essere un modello nazionale...


Dopo anni di sconfitte, in alcuni casi con punte del 70%, il centrosinistra ha ritrovato una compattezza nuova, grazie anche alla capacità di un Partito democratico maturo, a guida Tommaso Bori, di svolgere un ruolo di regista generoso più che di attore protagonista. Le candidature civiche vincenti di Vittoria Ferdinandi e Stefania Proietti, la coalizione ampia e solida - ha resistito anche alle scosse telluriche arrivate da Roma - hanno permesso di costruire un fronte vincente. La chiave è stata la fiducia reciproca, grazie anche all’intesa fra esponenti delle nuove generazioni, che ha sostituito la diffidenza del passato. Va di certo proseguito questo percorso, la formula umbra può essere vincente anche a livello nazionale.


- Costi della politica, a che punto siamo sul taglio delle indennità?


Sul tema dei costi della politica, la linea è chiara: contare di più e costare di meno. Abbiamo già realizzato un risparmio strutturale di un milione di euro, non legato a fondi non spesi, ma a una vera riduzione delle risorse a disposizione dell’assemblea legislativa. Dentro questo piano rientra anche la necessità di intervenire sui costi della politica, un tema su cui esiste oggi una sensibilità condivisa, sia nella maggioranza che nell’opposizione, e in primis anche della stessa presidente Proietti. Resta da decidere come procedere, ma la volontà di dare un segnale concreto c’è. E il segnale si darà.

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