REGIONALI 2025
La rielezione di Eugenio Giani consegna alla Toscana non un caso politico, ma la conferma netta di un buon governo. Con il 53,92% dei voti il presidente uscente stacca Alessandro Tomasi del centrodestra di 13 punti. In una tornata con affluenza in caduta libera (47,73%) il vantaggio del campo largo risulta comunque limpido.
Il dato più clamoroso è il crollo della Lega, che passa dal 21,8% (2020) al 4,4, incapace di reggere la sfida anche nel suo tradizionale bacino. Forza Italia (6,1%) scavalca i leghisti nel centrodestra, un segnale evidente di logoramento del blocco sovranista.
Ma la vera novità politica è il trionfo - almeno simbolico, almeno potenziale - del progetto Casa Riformista di Matteo Renzi. La lista legata al suo progetto sfiora il 9% nella coalizione di Giani e lo stesso Renzi loda il risultato: “Una grande vittoria per Giani... Casa Riformista è una bella idea”. Questo voto mostra come, anche dentro il campo del centrosinistra, il modello moderato, riformista, alternativo allo stalinismo dei residui del passato ha presa sull’elettorato.
Politicamente, Giani riparte con più forza: la svittoria non è un plebiscito personale, ma un endorsement al suo testo politico e amministrativo.
Il centrosinistra dimostra che la moderazione operativa paga, anche in regime elettorale frammentato. Il centrodestra, invece, deve interrogarsi: la Lega non regge più come traino e il sorpasso di Forza Italia, pure in Toscana, è più che simbolico. Infine, questo risultato rafforza il posizionamento nazionale di Renzi: Casa Riformista non è mera appendice, ma soggetto che potrebbe contare in futuro. In Toscana, il campo largo insomma ha vinto e lo ha fatto anche grazie a una proposta riformista che parla a un elettorato in cerca di stabilità, credibilità e pragmatismo.
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