Politica
Le corsie dell'ospedale di Perugia
La Regione Umbria ha esteso fino a giugno il vecchio "protocollo" con le strutture sanitarie private convenzionate tramite il decreto milleproroghe. Alcuni operatori privati hanno manifestato il dissenso con appositi documenti inviati alla presidenza regionale, evidenziando che l'adozione di nuove convenzioni con manifestazioni di interesse è in stallo da oltre un decennio.
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In una missiva si critica l'uso del decreto per conservare una situazione che avvantaggerebbe certi enti privati, perpetuando un monopolio e influenzando negativamente la concorrenza. Questo creerebbe un mercato non equo, svantaggiando gli altri operatori e cristallizzando posizioni esistenti.
Nello stesso atto si sottolinea inoltre l'irrazionalità anche per le liste d'attesa. Attualmente, le liste contano 75.000 prestazioni sospese, la stessa quota ante insediamento della nuova giunta, nonostante i tentativi di riduzione. Segno che il ritmo di crescita è superiore al tasso di abbattimento.
Servizio completo nell'edizione del 16 marzo del Corriere dell'Umbria
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