Politica
Il consigliere comunale e regionale Nilo Arcudi
Tre scuole di specializzazione dell'ateneo sarebbero andate perse. Con ricaduta sulla sanità: è l'oggetto di un'interrogazione che sarà presentata in Regione. “Esprimiamo grande preoccupazione per la recente perdita di tre scuole di specializzazione presso l’Università degli studi di Perugia: otorinolaringoiatria, anestesiologia e cardiologia. Questa situazione rappresenta un grave indebolimento dell’offerta formativa e dell’attrattività del nostro ateneo, con ricadute negative sull’intero sistema sanitario regionale”.
Lo dichiara il consigliere regionale Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica), annunciando la presentazione di una interrogazione alla giunta di Palazzo Donini. “Le scuole di specializzazione – rimarca Arcudi - costituiscono un pilastro fondamentale per la formazione di professionisti altamente qualificati, in particolare nel settore medico-sanitario. E la perdita di queste strutture, unita al basso numero di posti coperti, rischia di compromettere la qualità dell’assistenza e della preparazione clinica. Questo porta i reparti ospedalieri a dover gestire un situazione sempre più complessa, incidendo negativamente sulla qualità dei servizi sanitari regionali”.
“La giunta regionale – chiede il consigliere di opposizione – deve intervenire con urgenza per evitare ulteriori chiusure e garantire il mantenimento e il potenziamento dell’offerta formativa. È necessario un piano di rilancio che coinvolga l’Università e il Mur per analizzare il fenomeno e individuare strategie efficaci per rendere più competitiva l’offerta delle scuole di specializzazione. Continueremo a lavorare affinché l’Università di Perugia possa tornare ad essere un polo di eccellenza per la formazione e la ricerca, garantendo un futuro solido ai nostri giovani e alla sanità umbra”.
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