Politica
"Nel consiglio dei ministri di oggi impugniamo la legge regionale della Campania" che autorizzerebbe il terzo mandato dei governatori. Lo ha annunciato Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda di Sergio Casagrande, direttore del Corriere dell'Umbria e del Gruppo Corriere, durante la conferenza stampa di fine anno della premier che si è tenuta nell'aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati. "Terzo mandato dei governatori - ha esordito Casagrande nella domanda - ma anche dei presidenti delle Province autonome e dei sindaci. C'è il caso aperto della Campania ma ci sono anche altri governatori già eletti e il presidente della provincia di Trento che stanno pensando a una terza ricandidatura. Qual è la posizione sua, del governo e se ritiene eventualmente sufficienti interventi sui singoli casi oppure è necessario un passaggio parlamentare visto che una legge già c'è?".
"Allora - ha risposto la premier - sulla questione del terzo mandato, partendo dalla Campania, c'è un tema di metodo, ancora prima della questione di merito. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per attuare degli approfondimenti, per capire in base all'articolo 122 della Costituzione se la questione sia una competenza dello Stato nazionale o se le Regioni siano in grado o abbiano la facoltà di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che il tema riguarda un principio fondamentale e quindi la materia è di competenza dello Stato nazionale. Questa è la ragione per la quale nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la leggere regionale della Campania".
"Dopo di che", ha continuato Meloni, "per quello che riguarda il merito della questione, sapete che non c'è su questo un'unica posizione all'interno della maggioranza, da questo punto di vista non c'è un accordo tra i partiti. Soprattutto perché, per come la vedo io, sarebbe incoerente per quello che riguarda i presidenti di Regione rispetto ai sindaci delle grandi città, ma anche perché noi nella proposta sul premierato abbiamo messo il limite dei due mandati. Poi, che possa servire un'iniziativa legislativa per armonizzare tutti gli ambiti, questo è un tema sul quale sono disponibile a parlare. Perché è vero che ci sono scenari diversi, però ad oggi, obiettivamente, non mi pare che si possa intervenire, diciamo, uno sì e uno no, perché questo non sarebbe coerente per le istituzioni nel loro complesso", ha concluso la presidente.
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