Attualità
Dopo un’indicibile sofferenza e un’estenuante attesa il sogno di alcuni studenti palestinesi provenienti da Gaza si è finalmente concretizzato: poter studiare, costruire il proprio futuro e farlo in un luogo di pace.
Nella giornata di ieri, presso il rettorato dell'Università degli Studi di Perugia a Palazzo Murena, si è tenuta la conferenza stampa in occasione dell’arrivo di 6 ragazzi palestinesi tra i 18 e i 22 anni, accolti dall’Ateneo perugino nell’ambito del Progetto Iupals (Italian universities for Palestine students), coordinato dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane).
"È stato il nostro ateneo nel maggio 2024 a presentare questo progetto, sposato poi da quasi tutte le Università statali italiane -ha precisato con orgoglio il magnifico rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero – per dare speranza a chi si è trovato a vivere quello che di peggio può succedere a un essere umano: l’impossibilità di immaginare che la propria vita possa avere un futuro”.
L’iniziativa rappresenta un segnale concreto di solidarietà e cooperazione internazionale, un gesto di accoglienza che ridona speranza a giovani la cui vita e il cui futuro erano stati infranti dal conflitto. “Grazie alle borse di studio messe a disposizione dalla Regione Umbria, gli studenti da ieri hanno un tetto, vitto, copertura sanitaria, frequenteranno diversi corsi di laurea, ma soprattutto, avranno tutto il nostro supporto. Noi non li lasceremo soli”, ha ribadito il magnifico rettore.
La testimonianza: E’ toccante il racconto di uno degli studenti palestinesi presenti ieri mattina a Palazzo Murena. “Quando è iniziata la guerra - spiega facendosi aiutare nella traduzione - noi studenti avevamo già perso la speranza di continuare a studiare: hanno chiuso le Università e non avevamo accesso a internet; non avevamo idea se ci fossero per noi opportunità fuori da Gaza. Quando siamo riusciti ad accedere alla rete, abbiamo visto il bando dell’Ateneo e in noi si è aperta la speranza: volevamo con tutte le forze che questa speranza si trasformasse in realtà. Pochi giorni dopo aver inviato la domanda ho perso mio fratello, lo hanno ucciso. A quel punto avevo dei dubbi se venire o no in Italia, perché avrei dovuto lasciare la mia famiglia. Mio padre, però, mi ha detto: “Vai, abbi la forza di andare, saremo tutti fieri di te”. Con il suo incoraggiamento ho deciso di partire; voglio studiare e voglio ritornare a Gaza con una laurea, per aiutare il mio Paese. Per noi è essenziale continuare a studiare e laurearci, perché questo ci aiuta a vivere, ci fa sentire esseri umani”.
Poi si ferma. Non riesce più a raccontare. Fa un passo indietro, si volta, e si nasconde dietro lo stipite della porta. Non piange per il suo dolore, ma per il nostro, per la nostra capacità di assistere a un massacro senza più arrossire.
Grazie a una complessa rete di collaborazioni istituzionali, tra cui la Farnesina, il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme, l’Ambasciata d’Italia in Giordania e, soprattutto, grazie al lavoro silenzioso e costante di tante straordinarie “persone invisibili” che hanno operato dietro le quinte, è stata quindi portata a termine la seconda evacuazione di 49 studenti palestinesi, ora pronti a intraprendere un nuovo percorso di studio e di vita nelle università italiane.
L’arrivo a Perugia rappresenta non solo un traguardo umanitario, ma anche un punto di partenza per una nuova esperienza di convivenza, dialogo interculturale e crescita accademica: “Questo progetto di speranza aprirà un canale per tanti altri ragazzi che verranno dopo di voi a studiare qui – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti rivolgendosi agli studenti – Auspico che possiate tornare a Gaza e portare lì il vostro sapere, ma anche l’amicizia e l’amore che noi abbiamo per la vostra terra”.
L’importanza del progetto come strumento di ricostruzione e di dignità è stata sottolineata anche dall’assessore comunale Andrea Stafisso e dall’assessore regionale Fabio Barcaioli: “Quello che abbiamo fatto sembra una goccia nell’oceano, ma questo progetto è un’opportunità per il loro futuro e per la loro salvezza”.
Tra gli studenti arrivati da Gaza c’è anche Toqa Abukryyem la studentessa palestinese vincitrice di una delle due borse di studio erogate dall’Università per Stranieri di Perugia nell’ambito del progetto Iupals. Ad accoglierla il rettore Valerio De Cesaris e il direttore generale Luigi Botteghi, che hanno espresso soddisfazione per il suo arrivo, sottolineando “il costante impegno che l’Università per Stranieri di Perugia profonde nella promozione di un’educazione aperta e solidale”.
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