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A lezione di rap con Guè a L'Umbria che spacca: ritmo, rime e flow incendiano il main stage

Andrea Pescari

06 Luglio 2025, 17:58

A lezione di rap da Guè a L'Umbria che spacca: ritmo, rime e flow incendiano il main stage

Ritmo, flow e rime. Tre ingredienti che certo non possono mancare in una leggenda dell'hip hop italiano... e Guè lo ha fatto capire a tutto il pubblico che - sabato 5 luglio - ha riempito il main stage de L'Umbria che spacca ai giardini del Frontone di Perugia. La quarta serata del festival perugino è stata all'insegna del rap, come da tre anni a questa parte: Fabri Fibra nel 2023 e Salmo insieme a Noyz Narcos nel 2024. La nuova tradizione continua e passa per il rapper milanese, classe 1980, sbarcato a due passi dal centro storico di Perugia per la seconda data de La vibe summer tour 2025

 



Sul palco Guè ha portato gran parte del suo ultimo album Tropico del Capricorno, uscito lo scorso gennaio. Da Meravigliosa, brano (in collaborazione con gli Stadio) con cui ha deciso di aprire in grande stile lo show, passando poi per Oh Mamma Mia, Akrapovic e, ovviamente, Vibe, hit indiscussa del progetto. Però, come è giusto che sia, Guè non può limitarsi solo agli ultimi brani di una delle carriere più longeve e prolifiche di sempre nel genere, e ha poi spaziato di disco in disco, rispolverando gran parte dei cult della sua discografia, che a un concerto della G, la U, la E non possono certo mancare. 

 

 
 
 
 
 
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Ed ecco che c'è spazio anche per Giù il soffitto e Il ragazzo d'oro, dall'album omonimo, e ancora Fuori orario ed Eravamo re da Vero (disco che quest'anno compie 10 anni), ma anche 2% e Bling Bling (Oro) da Sinatra. E le hit senza tempo in collaborazione con Marracash? A volontà. Il duo, insieme (sia da solisti che in collaborazione), ha cambiato il rap italiano scrivendo pagine bellissime della sua storia, ed ecco che dagli impianti del main stage le note di Salvador Dalì, Scooteroni, Insta Lova∞ Love fanno scatenare la folla, viva e attiva per tutti i 60 minuti del live.

Guè si muove di brano in brano con la sua innata maestria al microfono, da vero Mc (Master of Ceremonies, ndr). Attraversa due decenni di successi con la naturalezza di chi sa bene che a fare questo mestiere come lui, in giro, ce ne sono davvero pochi e bisogna forse volare oltreoceano per riuscire a trovarne di migliori. Il rapper al rush finale spara due colpi che mandano definitivamente ko il pubblico. Prima All'ultimo respiro, brano da manuale del rap firmato Club Dogo, che si conclude con uno dei momenti più speciali dello show, il ritornello a cappella cantato dai fan; e poi Brivido, vero e proprio manifesto del genere in Italia, altra collaborazione del sodalizio Guè-Marracash, performance iniziata e finita con tutte le torce dei cellulari accese sotto al palco. Grazie Guè e grazie a L'Umbria che Spacca

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