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Luca Gammaitoni, dipartimento di Fisica
Priorità a Medicina, “l’area su cui l’Ateneo deve porre la massima attenzione perché in sofferenza”. Ma anche una didattica “a misura di studenti, che non sono clienti” e una governance “di cambiamento verso il meglio, soprattutto sugli aspetti della libertà dalla burocrazia e della semplificazione dei nostri processi”. Luca Gammaitoni, professore ordinario di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni del dipartimento di Fisica e Geologia, lancia così la sua corsa al rettorato dell’Università degli studi di Perugia.
Il profilo: Nato il 16/06/1961 a Perugia. Laureato presso l’Università degli studi di Perugia, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Fisica presso l’Università di Pisa. Dal 2013 è professore ordinario di Fisica sperimentale. Nell’attività di ricerca, ha coordinato numerosi progetti di ricerca finanziati dalla CE, sviluppando una vasta esperienza internazionale con collaborazioni in Europa, Giappone e Stati Uniti. Nel 2016 è stato insignito del Premio Special Breakthrough in Fisica Fondamentale, per l'osservazione delle onde gravitazionali. Ha svolto un’ampia attività didattica insegnando in numerosi corsi.
E’ membro del Collegio di dottorato in Fisica e del dottorato in Biotecnologie. Ha svolto attività didattica anche a Parigi, presso l’Université Pierre e Marie Curie. Ha rivestito ruoli istituzionali all’interno dell’Università degli Studi di Perugia, sedendo in Senato accademico dal 2010 al 2013 e nella Commissione Spin-off dal 2014 al 2020. Dal 2022 è coordinatore scientifico di Vitality UniPg, progetto Pnrr che coinvolge oltre 160 ricercatori dell’Università, oltre a numerosi ricercatori CNR, con l’obiettivo di creare due Ecosistemi d’Innovazione nel territorio dell’Umbria. E’ autore di oltre 400 articoli su riviste scientifiche e di alcuni libri, sia specialistici che divulgativi. Il programma elettorale completo è consultabile al link www.unipg.it/files/pagine/2066/programma-gammaitoni.pdf
“Quest’Ateneo si trova in una terra di mezzo, perché è il più grande tra i piccoli e il più piccolo tra i grandi – spiega Gammaitoni – Le politiche del Governo tendono a separare sempre più le università tra quelle che in futuro saranno le teaching universities e quelle che saranno le research universities, le migliori. Trovandoci in questa terra di mezzo, dobbiamo assolutamente andare verso la seconda direzione”. Come? “Abbiamo delle risorse di cui siamo grati alla precedente governance che vanno investite per la crescita. Serve subito un piano di reclutamento dei giovani ricercatori e un piano di progressione delle carriere sia per il personale tecnico amministrativo che per quello docente, e serve poi una visione internazionale, proseguendo la strada intrapresa per attrarre finanziamenti internazionali”.
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Per Gammaitoni, l’Università può contribuire allo sviluppo del territorio “ricordandoci, innanzitutto, che siamo una comunità di persone che ha come obiettivo la creazione di nuova conoscenza. Non c’è possibilità di contribuire al territorio senza partire da questo punto: la terza missione si chiama così per un motivo, perché viene dopo didattica e ricerca. Mettendo insieme queste tre missioni, si può dare un grande contributo”. A delle condizioni specifiche, tra cui “essere indipendenti, non indifferenti, dalla politica. Vogliamo contribuire alla crescita del territorio stabilendo una relazione nuova con i soggetti preposti alla gestione della politica industriale e culturale dell’Umbria. E questo sarà possibile anche perché abbiamo una nuova governance regionale, comunale e, a breve, in Ateneo. Sono ottime condizioni da cui partire e ci sono almeno un paio di temi su cui dobbiamo immediatamente confrontarci. Il primo, il più urgente, è quello della sanità: l’Umbria ha bisogno dell’Università e di una strategia integrata che tenga conto delle competenze”. Per quanto riguarda il panorama industriale, “abbiamo fatto un progetto che si chiama Vitality e che può essere un modello di interazione con le aziende”.
Capitolo diritto allo studio: “Gli studenti sono al centro della natura dell’Università. Abbiamo una profonda necessità di trovare nuovi alloggi per gli universitari a Perugia perché vogliamo che vivano la città. Poi ci sono gli altri diritti su cui l’Ateneo si è già incamminato”, come la tassazione. Quindi no tax area fino a 30 mila euro di Isee e poi “una crescita progressiva molto lenta all’inizio. Dobbiamo creare delle strutture per gli studenti e una didattica a misura per loro”.
Tornando alla priorità, per Gammaitoni non può che essere “Medicina. Dal 2010 ad oggi l’Ateneo ha perso 250 accademici, un quarto della sua forza lavoro, e altrettanto pesante è la perdita nella parte tecnica, amministrativa e bibliotecaria. Medicina è l’area che ha perso di più, ed è qui che dobbiamo concentrare la nostra attenzione. Ancora, bisogna investire sulla qualità della vita”, partendo dagli stipendi bassi del personale. “Se diventerò rettore, farò un programma di ammodernamento delle strutture molto grande, che durerà 10 anni e su cui investire tra 60 e 100 milioni di euro”. Infine, la scelta dello slogan: “L’Università, infatti. Bisogna mettere al centro della riflessione l’Ateneo anche nei fatti e nella sua concretezza. Da rettore mi piacerebbe coinvolgere tante persone, molte delle quali sono qui, in un’opera di rinnovamento dell’Ateneo”.
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