PERUGIA
Sono oltre 2.000 i reperti archeologici restituiti oggi al Museo Archeologico nazionale dell'Umbria al termine di una imponente inchiesta dei carabinieri del Nucleo Tpc di Cosenza. In totale il sequestro ha portato al recupero di oltre 10 mila reperti. Si tratta di un vastissimo traffico di beni archeologici italiani sia nazionale che internazionale. I sequestri sono stati eseguiti anche in Gran Bretagna, Francia, Germania e Serbia.

I responsabili di veri e propri saccheggi erano dei tombaroli ben organizzati in quadre con compiti stabiliti. Nei loro confronti sono state eseguite anche 23 ordinanze di custodia cautelare. Tra i reperti restituiti al Manu dell'Umbria figurano oggetti italici, etruschi, greci e magnogreci. La cerimonia di restituzione si è svolta stamattina al Manu, alla presenza del comandante del gruppo Carabinieri Tpc di Roma, Diego Polio, il comandante del nucleo Tpc di Cosenza, Giacomo Geloso, il direttore generale di Archeologia, Belle arti, Paesaggio del Mic Luigi La Rocca, il direttore generale dei musei del Mic, Massimo Osanna, il direttore dei Musei Nazionali a Perugia e direzione regionale dei musei nazionali dell'Umbria, Costantino D'Orazio e la direttrice del museo archeologico nazionale dell'Umbria, Tiziana Caponi. L'evento si è svolto alla presenza alcune classi del Liceo Mariotti.

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