Perugia
Il 19enne morto, Andrea Prospero
“Eliminate le chat in cui era presente e rimuovetelo dai gruppi. Lo hanno trovato morto suicida due settimane fa Usava questi nickname”. Aveva più o meno questo tenore uno dei messaggi che nei giorni scorsi è circolato in diverse, sembra molte, chat Telegram in cui era iscritto anche Andrea Prospero, il 19enne originario di Lanciano, trovato morto il 29 gennaio scorso in un monolocale nel centro storico di Perugia.
Uno di questi messaggi, oscurato nelle parti del nickname, è stato mostrato dalla trasmissione Chi l’ha visto che ha riferito di averlo ricevuto da un telespettatore dopo i ripetuti appelli lanciati dai familiari del ragazzo nelle scorse settimane. Se sia un fake oppure no lo stabiliranno le indagini che stanno procedendo con grande riserbo sotto la guida attenta del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone e dell’aggiunto, Giuseppe Petrazzini.
Che messaggi di questo tipo siano comparsi in “particolari” chat Telegram, dedite, sembrerebbe a commerci e attività non completamente lecite, già di per sé fa capire che quanto si era andato ipotizzando circa eventuali truffe online, come il carding o il pishing, prenda sempre più piede. Ma il punto, come più volte ribadito, non è, o non è solamente, svelare i tanti misteri che caratterizzano le circostanze attorno alla morte di Andrea - che di per sé sarebbe un suicidio - quanto anche valutare se esistano responsabilità in capo a terze persone, che potrebbero aver giocato un ruolo pesante nella decisione dello studente di Informatica di togliersi la vita.
In altre parole, se vi sia qualcuno che potrebbe essere indagato per istigazione al suicidio. E’ evidente che poi gli inquirenti - gli accertamenti sono stati delegati a mobile e postale - siano a caccia anche di eventuali complici o capi, o comunque di chiunque altro possa aver avuto a che fare con Andrea e con le attività che il ragazzo svolgeva online. Il messaggio allarmante lascia ipotizzare l’esistenza di diverse persone che potrebbero avere ben più di qualcosa da temere se venissero collegate al giovane Prospero. Sia per il loro eventuale ruolo che per le loro attività che, in qualche modo, ancora tutto da stabilire, potrebbe essere collegato a quei quattro telefoni e quelle oltre 40 sim trovate nel monolocale in cui Andrea è stato trovato morto.
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