Perugia
Valerio e Riccardo Menenti (foto Belfiore)
“Entro i primi di marzo sapremo se il giudice concederà a Valerio, come si meriterebbe, l’affidamento in prova”. A parlare è l’avvocato Angela Carlino che assiste Valerio Menenti, il tatuatore tuderte, condannato a 16 anni e mezzo per concorso nell’omicidio di Alessandro Polizzi insieme al padre Riccardo, che invece sta scontando l’ergastolo. Menenti jr, che dall’arresto del 2013 ha trascorso un anno e mezzo fuori dal carcere per decorrenza dei termini della misura cautelare prima della sentenza definitiva del 2020, è in regime di semilibertà già da diversi mesi.
Dalla scorsa primavera esce dal carcere ternano di vocabolo Sabbione la mattina, va a lavorare come magazziniere in un negozio e alla sera torna a dormire in cella. Tra due anni raggiungerebbe il fine pena e tornerebbe in stato di libertà, ma il suo legale, l’ultimo nominato dopo le difese che si sono susseguite nel tempo per i due Menenti, vuol portare a casa l’affidamento in prova. In quel caso Valerio Menenti - condannato in via definitiva quale concorrente materiale e morale nell’omicidio - non dovrebbe far rientro in cella per la notte e avrebbe meno prescrizioni rispetto al regime attuale. “Se lo merita - aggiunge l’avvocato Carlino - è l’unico cliente davvero totalmente innocente che abbia mai avuto. E’ stato messo in mezzo, non sarebbe dovuto finire in carcere. E’ stata molto dura arrivare fino a qui, ci abbiamo messo 8 mesi per avere il primo permesso premio. Ma lui si è sempre comportato benissimo, si merita quello che gli hanno concesso e quello che, spero gli concederanno”. C’è un però. Per l’affidamento in prova infatti le parti civili andrebbero risarcite.
Ma per l’omicidio di Alessandro e quello tentato della fidanzata Julia Tosti, il risarcimento è stato corrisposto solo in parte. O meglio, le parti civili - i genitori e il fratello di Alessandro, la sopravvissuta Julia Tosti - hanno avuto parte dell’incasso della vendita della casa di proprietà della famiglia Menenti, che era stata sequestrata a questo scopo. Una metà dell’incasso, diviso per quote, è andato alle parti civili, l’altra metà alla mamma di Valerio per la comunione di beni col marito condannato all’ergastolo. Ai Polizzi, assistiti dagli avvocati Nadia Trappolini e Giovanni Rondini, sono stati corrisposti 120 mila euro circa. I giudici avevano stabilito un risarcimento di un milione e trecentomila euro. Alla sopravvissuta Julia - assistita da sempre dall’avvocato Donatella Donati - per cui era stato disposto un risarcimento di 300 mila euro, sono arrivati nemmeno 15 mila euro ancora.
“Ma Valerio - dice ancora l’avvocato Carlino - percepisce un reddito molto basso, questo del risarcimento è uno scoglio difficilissimo da risolvere. Proveremo a fare una proposta alle parti”. E così, a dodici anni dall’omicidio di Alessandro, che avvenne materialmente per mano di Riccardo Menenti il 26 marzo del 2013 nell’appartamento di via Ricci in cui la vittima dormiva con la fidanzata Julia Tosti - l’ex pugile uccise il rivale del figlio con un colpo di pistola e tanti colpi in testa colpendolo con un piede di porco - Valerio potrebbe essere tornato (quasi completamente) in libertà.
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