Attualità
Il Baiocco d'oro consegnato ai fratelli Marucchini
I primi Baiocco d’oro consegnati dalla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi non potevano che riguardare il centro storico. Perché “è qui che sono nata e cresciuta”, ha detto ieri mattina, sabato primo febbraio, la prima cittadina visibilmente emozionata in una gremita sala della Vaccara, ed è qui che “dobbiamo riflettere su tutto ciò che rischiamo di perdere con le varie chiusure”. A ricevere uno dei più alti riconoscimenti del Comune sono stati Paolo, Massimo e Roberto Marucchini, titolari dell’omonimo negozio di elettrodomestici e materiale elettrico che per 130 anni è rimasto aperto in via dei Priori, Umberto Olmati, alla guida dell’Antica Latteria di via Baglioni quest’anno al traguardo dei cento anni, e Antonietta Terradura de Il gomitolo di via Alessi che invece ha aperto i battenti 50 anni fa.
Il Comune ha accolto le proposte fatte dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, dal Consorzio Perugia in Centro e da un gruppo di clienti de Il gomitolo “perché ci consentono di sottolineare il valore delle attività del centro storico. Il conferimento di un premio ha sempre un significato simbolico e in questo caso è quello della restituzione, della gratitudine e della riconoscenza. In un momento in cui si parla molto di serrande che si abbassano, noi siamo chiamati a riflettere proprio su ciò che tali attività rappresentano: non solo luoghi che forniscono prodotti o servizi, ma spazi di ascolto, riconoscimento, incontro, aiuto e presidio sociale, un’opportunità per fare esperienze molto distanti dalla spersonalizzazione del consumo standardizzato. Per questo a nome dell’amministrazione ringrazio Paolo, Massimo, Roberto, Umberto e Antonietta per essersi spesi per la nostra comunità”.
Parlando invece de l’Antica Latteria, Ferdinandi l’ha descritta come “un punto di ritrovo per generazioni di concittadini e di turisti di ogni nazionalità, un luogo intimo e caratteristico che ci parla di storia e tradizione, di gusto e di valori. E’ una sosta d’obbligo per chi attraversa o visita il centro storico della nostra città”, mentre ha trattenuto a fatica le lacrime descrivendo Il Gomitolo di Antonietta Terradura, “che io ritengo una delle mie mamme. La sua non è solo un’attività commerciale, è un enorme esempio, come se i gomitoli e i fili avessero legato due generazioni su una cosa che per noi donne è importantissima, quella dell’esempio. Penso a quante cose mi ha insegnato questa donna e imprenditrice. Questo è il valore dei negozi di prossimità del centro storico che dobbiamo conservare e mantenere. Non perdiamo l’idea del commercio come incontro”, ha concluso la sindaca.
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