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Perugia

Nella casa in cui Andrea Prospero è morto trovata una carta di credito intestata a un altro uomo

Il bancomat buttato nel water, il titolare verrà sentito nelle prossime ore

Francesca Marruco

01 Febbraio 2025, 05:16

Nella casa in cui Andrea è morto  è stata trovata  una carta di credito intestata a un altro uomo

Gli inquirenti in via del Prospetto

Non c’è ancora un perimetro di certezze nel mistero che avvolge quella che purtroppo, si sta delineando come una seconda vita di Andrea Prospero, il 19enne di Lanciano trovato morto mercoledì pomeriggio in un monolocale di via del Prospetto, ma iniziano a emergere altri particolari che puntano in una direzione abbastanza delineabile.  In quello stesso monolocale in cui il giovane è morto, con ogni probabilità per l’ingestione di farmaci, i poliziotti hanno rinvenuto - sembrerebbe nel water del bagno - una carta di credito non intestata ad Andrea, ma a un altro uomo. Una persona esistente, residente fuori dall’Umbria, incensurata, che mai ha denunciato il furto di quella carta di credito. L’uomo, sulla cui identità viene mantenuto il più stretto riserbo, verrà interrogato nelle prossime ore. E’ basilare infatti capire se abbia mai avuto contatti e di che tipo con lo studente di informatica. Qualora non ne avesse mai avuti si aprirebbero scenari completamente diversi.

Che in qualche modo potrebbero avere un senso se messi in collegamento con altri elementi emersi nelle ultime ore: Andrea non aveva solo il conto postale collegato alla Postepay di cui la famiglia era a conoscenza. Ma almeno un altro conto corrente bancario (la cui attività deve essere ancora analizzata) e un’altra carta, sembra consegnata nelle ultime ore dalla sorella agli inquirenti. Carte segrete, intestate a terzi e cinque telefoni cellulari spenti, con altrettante sim, da cui nelle prossime ore la polizia postale - a cui ieri è stato conferito l’incarico - provvederà a estrarre intestazioni e tabulati. Erano a nome di Andrea? E a cosa gli sono servite? Almeno una poi sarebbe di una compagnia le cui recensioni parlano di truffa in rete. Insomma, stando a queste prime emergenze investigative, l’inchiesta sembrerebbe virare verso attività online o comunque informatiche, di qualche tipo. Che potrebbero essere state per Andrea anche fonte di guadagno. Resta infatti ancora da capire anche come il giovane abbia pagato l’affitto dall’8 al 31 gennaio del monolocale in cui poi è stato trovato morto.

 Per chiarire questo aspetto il procuratore Raffaele Cantone, titolare dell’inchiesta insieme all’aggiunto Giuseppe Petrazzini, ha disposto una rogatoria internazionale per avere tutte le informazioni necessarie dal portale online in cui il ragazzo ha prenotato e pagato il monolocale. Anche sulle modalità di affitto e sulla mancata comunicazione della presenza del giovane da parte dell’agenzia milanese (che aveva affittato l’immobile dal proprietario) all’apposito portale web della polizia di Stato verranno effettuati accertamenti nei prossimi giorni. Secondo quanto appreso, l’agenzia ha sostenuto di non aver comunicato nulla alla polizia perché non in possesso delle credenziali per accedere al sito stesso. Anche se l’assenza di credenziali porta a ipotizzare una gestione non completamente regolare. La polizia infatti ha spiegato di aver immediatamente interrogato la banca dati per verificare se Prospero risultasse ospite in qualche struttura. Purtroppo non c’era perché l’agenzia non aveva inserito il suo nome.

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