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L' Ostetricia del Santa Maria della Misericordia non conosce denatalità: nel 2024 più 2,9 % di bimbi nati

Il direttore della Struttura complessa, Saverio Arena: "E' merito del lavoro di una squadra affiatata"

Francesca Marruco

02 Gennaio 2025, 11:41

L' Ostetricia del Santa Maria della Misericordia non conosce la denatalità: nel 2024  più 2,9 % di bimbi nati

Il direttore della struttura complessa, dottor Saverio Arena

Il regalo più bello per dei neo genitori è arrivato una manciata di minuti dopo l’avvento del nuovo anno. E’ venuta al mondo alle 00.49 con parto cesareo nel reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Maria della Misericordia di Perugia, la prima nata in Umbria del 2025. La piccola si chiama Rachele ed è la primogenita di mamma Giulia e papà Rocco. Alla gioia dei genitori ha partecipato, con sincera commozione l’équipe di turno la notte di Capodanno: la ginecologa Chiara Antonelli – insieme alla ginecologa Maria Spataru e Camilla Conti (specialista in formazione) - l’anestesista Claudia Pompei insieme alle ostetriche Bordoni, Mattoni e Allegrucci. Poco prima, sempre nello stesso reparto, era venuta al mondo l’ultima nata del 2024: Giorgia, anche lei primogenita di mamma Alessia e papà Gianluca. E’ nata alle 21.38 del 31 dicembre con parto spontaneo assistito dalle ostetriche Francesca Bordoni ed Elisa Mattoni e dalla ginecologa Chiara Antonelli. Una frequenza di nascite, quella registrata tra le ultime ore del 2024 e le prime del nuovo anno, nella struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria della Misericordia diretta dal dottor Saverio Arena, che fotografa perfettamente la tendenza in un reparto da record.

Al contrario infatti dei dati nazionali di Agenas che restituiscono un continuo calo delle nascite nel Belpaese, facendo registrare un preoccupante meno tre per cento rispetto al 2023, il reparto va in controtendenza segnando un importante gol con un 2,9 per cento in più di nascite rispetto all’anno precedente. Nello specifico nel 2024 i parti sono stati 1.817, 52 in più rispetto al 2023 (1.765).

Il perché di questo successo abbiamo provato a chiederlo proprio al dottor Saverio Arena, che dirige la struttura complessa in cui le bimbe sono nate. “Devo pensare - afferma il direttore - che si stia realizzando una centralizzazione dell’evento nascita nei centri di secondo livello, in grado di garantire un più alto livello di assistenza, soprattutto per le situazioni più complesse. Questo dato è anche frutto di una stretta e indispensabile collaborazione con gli ospedali di primo livello, che correttamente indirizzano le gravidanze a rischio a Perugia, in cui, oltre al nostro reparto ce n’è uno di neonatologia di alto livello, ma anche un gruppo anestesiologico, un’equipe di radiologi interventisti, un servizio trasfusionale e di perfusionisti indispensabili nel supporto per la gestione delle gravidanze ad alto rischio, soprattutto emorragico. Allo stesso tempo, quello che a mio parere è giusto sottolineare, è che a Perugia non sono venuti alla luce solo neonati da gravidanze patologiche, ma un numero significativo anche da gravidanze a basso rischio e da partoanalgesia”.

Secondo i dati forniti dall’Azienda ospedaliera, dei 1.817 parti del 2024, i cesarei sono stati 449. Ad Arena abbiamo chiesto come considera questo dato: “Agenas fissa al 25 % l’incidenza di cesarei per i punti nascita con più di mille parti, noi siamo al 24,7 %. Essere al di sotto di questo valore credo abbia un doppio significato importante. Il primo è che nel novero delle nascite c’è una quota significativa di parti fisiologici e il secondo evidenzia il lavoro importante svolto dal personale ginecologico e ostetrico nel cercare di allineare verso il parto spontaneo la gran parte delle gravidanze anche con decorso patologico”. Ed è proprio il lavoro di squadra che il direttore ha voluto lodare ieri con un post: “Quelli che possono sembrare semplicemente dei numeri - spiega - sono frutto di un lavoro importante da parte di tutti, ginecologi, ostetriche, anestesisti, neonatologi e Oss che quotidianamente si prodigano per fornire il massimo supporto alle donne durante la degenza nel nostro reparto. A tutti loro, che hanno la maggior parte del merito del nostro successo, va il mio sincero grazie”.

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