Mostre
Francesca Barbi Marinetti e Massimo Duranti
L’unico ritratto della famiglia Marinetti: il fondatore del Futurismo con la moglie Benedetta e le figlie Ala, Luce e Vittoria, datato 1930-1933 è di Gerardo Dottori, a dimostrazione del rapporto speciale che il futurista perugino ebbe con il capo del Movimento.
Oggi quel quadro è custodito gelosamente dalla nipote Francesca Barbi Marinetti che nei giorni scorsi ha voluto far visita a Perugia alla mostra dottoriana allestita alla Galleria Nazionale dell’Umbria (aperta fino al 19 gennaio), corredata di un catalogo di Silvana Editoriale, meta di migliaia di visitatori, di visite guidate e di scolaresche.
Francesca Barbi, che è stata accompagnata nella visita da Massimo Duranti, curatore della mostra per gli Archivi Dottori con Andrea Baffoni e Francesca Duranti, con la collaborazione di Beatrice Falcone, prodotta dallo staff della Galleria nazionale guidato dal direttore Costantino D’Orazio, è figlia di Luce Marinetti, la terzogenita, critico d’arte, curatrice ed imprenditrice nel settore della cultura. Il quadro “Famiglia Marinetti” fu rielaborato nel 1933 quando Benedetta aveva in grembo la terza figlia, proprio Luce, la mamma di Francesca, ritratta come in un bozzolo. La Barbi ha avuto la gradita sorpresa della visione di un’opera che non aveva mai visto: il “Motocilista” del 1914, che porta in alto la dedica del futurista perugino al nonno Filippo Tommaso donatogli in occasione della mostra da Bragaglia, a Roma, di Dottori, presentata proprio da lui.
Particolarmente ammirate anche “Visione” quadro simbolista del 1906, raramente esposto, e le aeropitture “Primavera umbra” del 1923 e “Laghi italiani” del 1938. L’illustre ospite ha poi visitato la mostra “Gli ori. Per Dottori è una stagione felicissima di presenze. Alla grande mostra “Il tempo del futurismo”, seppure molto discussa sulla stampa nazionale ed internazionale, il futurista perugino è presente con ben undici opere fra cui Primavera del 1912, Trittico della velocità del 1925 -1927, Incendio città del 1926, Aurora sul golfo del 1935, Crocifissione del 1927, provenienti da Palazzo della Penna, Raccolta Dottori, e poi tre importanti aeropitture della Galleria Nazionale, dal Museo civico di Brescia e da collezioni private: un insieme che rappresenta quasi tutto l’itinerario estetico dell’artista (manca un dinamismo della macchina avendo il curatore inspiegabilmente rinunciato in extremis al prestito di “Motociclista” del 1914 che ora è esposto nella mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria).
Infine, a Roma, alla Galleria Russo archivi di via Laurina è aperta fino al 31 dicembre una mostra di una trentacinquina di disegni di Dottori datati fra
il 1897 e gli anni trenta.
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