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In 11 mesi 81 donne in ospedale a Perugia. Il video informativo per le vittime di violenza: ecco come chiedere aiuto

Il Santa Maria della Misericordia ha diffuso il messaggio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere

Redazione Web

25 Novembre 2024, 09:08

In 11 mesi 81 donne in ospedale a Perugia. Il video informativo per le vittime di violenza: ecco come chiedere aiuto

Un video informativo che spiega come accedere in pronto soccorso e quale segnale mostrare all’infermiere di triage per essere protette al momento dell’accesso è questa una delle iniziative dell’azienda ospedaliera di Perugia per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e di genere (25 novembre).

In totale sono 81 le donne che hanno chiesto aiuto ai sanitari dell’ospedale di Perugia dall’inizio dell’anno a fine ottobre, 63 si sono rivolte al pronto soccorso, mentre 18 si sono rivolte direttamente all’accettazione dei reparti di ostetricia e ginecologia accolte dalle ostetriche ospedaliere. I 63 accessi di codici rosa del pronto soccorso sono risultati 3 di emergenza-urgenza, 43 di urgenza minore, 16 di urgenza differibile e solamente 1 non urgente. Tra questi solo 2 hanno rifiutato il ricovero e 4 hanno abbandonato il pronto soccorso prima della visita medica. Nella giornata di oggi è presente all’ingresso dell’ospedale un info point dove viene distribuito l’opuscolo informativo, scaricabile anche digitalmente, redatto dalla Fondazione Onda dal titolo “Violenza di genere. Riconoscerla, prevenirla, contrastarla”.

Sul tema interviene Emanuela Mori, presidente dell’associazione Umbria in Movimento. "E' necessario lavorare sul rafforzamento della rete di protezione e sulle azioni di prevenzione - spiega Mori in una lunga e approfondita nota - sostenere di più e meglio i centri antiviolenza, le reti di contrasto, i progetti di autonomia per donne vittime di violenza, ripartire dalle scuole con l'educazione al rispetto della differenza e dell'identità di genere. Abbiamo fatto tanto in questi anni, ma le leggi non bastano, serve un investimento culturale sul rispetto in casa, in famiglia, con i nostri figli. Dobbiamo impegnarci tutti: istituzioni, associazioni, famiglie e scuola nella battaglia contro la violenza sulle donne che continua a mietere ancora tante morti per mano di coloro che urlano il loro amore ed aiutare i centri antiviolenza nel loro importante lavoro, favorendo l’inserimento delle donne vittime nel mondo del lavoro, la formazione specifica delle forze dell’ordine e del personale sanitario sugli aspetti della violenza di genere. E' necessario un impegno concreto che chiami in causa tutte e tutti per la costruzione di una società più giusta e sicura, dove anche la giustizia faccia veramente il suo corso e ci sia finalmente la certezza della pena".

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