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Antonio Bartoccini: "Che orgoglio i 60 anni della Gioielleria. Lo sport? Questione di famiglia"

Intervista al presidente in occasione dello storico traguardo dell'azienda

Gabriele Burini

16 Novembre 2024, 08:00

Antonio Bartoccini

Il presidente Antonio Bartoccini ospite in redazione (foto Oreste Testa)

E’ un traguardo storico quello che sta festeggiando in questi giorni il gruppo Bartoccini Gioiellerie, che spegne le prime 60 candeline. E, per l’occasione, fino a questa sera, sabato 16 novembre, sono in programma momenti di festa nella sede perugina in via Dottori: tra collezioni esclusive di Recarlo e di Giovanni Raspini, direttamente dal museo permanente di Palazzo dei topi d’argento di Monte San Savino, musica dal vivo e buffet, “ci prepariamo a stare con gli amici di sempre”, spiega il presidente del gruppo, Antonio Bartoccini.

“La nostra storia ha inizio nel 1964, quando i miei genitori Mario e Gabriela hanno aperto un piccolo negozio di 30 metri quadrati in viale San Sisto, per svolgere l’attività di oreficeria, gioielleria, orologeria, articoli da regalo e laboratorio orologi. Nel 1970 si aggiunge, sempre in viale San Sisto, un piccolo negozio per la commercializzazione di premiazioni sportive. Nel 1983 i due negozi furono trasferiti in via Albinoni dove l’attività crebbe notevolmente e dove siamo rimasti fino allo scorso anno”. Antonio Bartoccini fa il suo ingresso in società nel 1986, cinque anni dopo si aggiunge la sorella Fidela come maestra orafa. “Nel 1996 ho preso il diploma di gemmologia al Gia, un istituto americano, e da lì abbiamo dato impulso alla creazione dei gioielli: io selezionavo le pietre, mia sorella si occupava della parte orafa. Nel corso del tempo abbiamo aperto gli altri 14 punti vendita: il primo è stato a Trevi nel 2000 e via via tutti gli altri. Tredici sono in Umbria, uno a Civitanova Marche”, spiega sempre il presidente Antonio Bartoccini. “Una delle cose che mi rendono più orgoglioso di quanto fatto? Diciamo che abbiamo costruito un network importante, con 90 collaboratori, tra addetti alle vendite, orafi, orologiai, incisori e operai specializzati nella produzione di trofei sportivi, quattordici punti vendita, di cui due boutique Swarovski, e un reparto premiazioni sportive. Nel 1994 è entrata in azienda mia moglie Monica Tarini, che all’epoca non era ancora mia moglie, mentre nel 2012 è entrato Federico Fondacci, marito di Fidela, nel ruolo di responsabile del settore Premiazioni sportive. E’ un orgoglio aver creato una struttura così importante, che funziona bene e a cui anche i nostri collaboratori tengono”. Centrale, appunto, anche lo sport, con i premi che vengono creati nella sede di via Migliorati, nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte a Perugia e viaggiano in tutto il mondo, destinati alle gare di Formula 1, Moto Gp, Superbike, Sro e tante altre manifestazioni internazionali di grande rilievo.

“Lo sport in casa Bartoccini è di casa, mio padre nel 1976 era allenatore del Perugia Calcio femminile che ha raggiunto la Serie A. Io poi ho proseguito nella pallavolo con la squadra femminile: la società è nata nel 2005 a Corciano, poi ci siamo spostati e nel 2011 siamo andati a giocare nell’allora PalaEvangelisti. Piano piano siamo saliti fino a riportare Perugia in Serie A1, questo è il quinto campionato nella massima categoria. Abbiamo iniziato faticando, adesso vogliamo iniziare a fare punti”. La salvezza sarebbe la ciliegina sulla torta di questo anno magico.

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