TELEVISIONE
Torna in scena Luciano Gaucci. Il docu-film sull'ex patron del Perugia arriva nella serata di martedì 5 novembre, in prima tv alle 22.55 su Sky Crime e Sky Documentaries (e in streaming su Now). “Gaucci, quando passa l’uragano”, questo il nome del prodotto televisivo. Ma chi era Luciano Gaucci? Da dove è partita la sua storia?
Nato nel 1938 in una numerosa famiglia di piccoli imprenditori, da giovane fa il militare a Reggio Emilia insieme ad Adriano Celentano. La carriera da imprenditore inizia con la fondazione dell’impresa di pulizia “La milanese” nel 1974. La società cresce rapidamente, tanto da vincere l’appalto per la pulizia dell’aeroporto di Malpensa e potersi permettere di assumere 3500 dipendenti in tre anni.
Oltre che per il calcio, Gaucci è passato alla storia anche per la sua passione per l’ippica. I suoi cavalli, in qualche modo, sono diventati un aneddoto da raccontare da tutti gli appassionati negli anni ’80 e seguenti. Ne u un esempio Tony Bin, cavallo da corsa nato in Irlanda, acquistato all’asta dall’imprenditore per 12 milioni di lire (l’animale era un puledro) e venduto, dopo un lungo periodo di successi, a degli investitori giapponesi per 7 miliardi. Proprio con Tony Bin, nel 1988, Gaucci e la sua scuderia, la White Star, vince contro ogni pronostico (era quotato 1 a 25 alla partenza), il Prix de l’Arc de Triomphe nel 1988. Qui Gaucci aveva puntato 50 milioni di lire sulla sua vittoria. Tra scommesse e premi vinti, Gaucci accumula in breve tempo più di 10 miliardi, a cui si aggiungono i 7 per la vendita del suo cavallo di punta. In quegli anni l’imprenditore viene invitato a Buckingham Palace, dove conosce la Regina Elisabetta e dà consigli sulle scommesse a Lady Diana.
Il colpo di reni al mondo del calcio nel 1991, quando Gaucci compra il Perugia per 2 miliardi di lire. E’ l’inizio di una storia d’amore tra il patron e il Grifo. Tra allenatori licenziati, radiazioni e rivolte dei giocatori, il club arriva in Serie A, pronto a giocare nei palcoscenici maggiori. Negli anni Luciano Gaucci non smentisce il suo colpo di genio e il suo estro. Porta al Perugia uno dei primissimi giapponesi della storia della Serie A, Nakata, e contribuisce in questo modo al turismo dell’intera Umbria. Riprova poi il colpo con diverse meteore in giro per il mondo, senza riuscire a ripetersi.
Il fumante carattere di Gaucci si ripercuote anche nelle sue apparizioni televisive. La lite Gaucci-Matarrese è un pezzo di storia della televisione, visto e rivisto dagli appassionati di calcio. Tra i tanti episodi controversi della sua vita e carriera da imprenditore spicca di sicuro la scelta di portare il figlio di Gheddafi in serie A. Saadi, il figlio del dittatore della Libia, viene portato a Perugia a 31 anni, in condizioni fisiche discutibili. Giocherà solo 13 minuti in tutto con la maglia biancorossa.
Il Perugia vive il suo momento di massimo splendore nella stagione 2003-04, in cui vince la Coppa Intertoto e gioca la Coppa Uefa. La società però è pesantemente indebitata e fallisce nel 2005, quando inizia il periodo della bancarotta e la conseguente fuga di Gaucci. Braccato dalle indagini, l’ormai ex patron decide di fuggire a Santo Domingo. Il fratello e i due figli firmano la sanatoria con lo Stato, ma non hanno i soldi per pagare e sono condannati e arrestati per bancarotta fraudolenta, associazione per delinquere e reati finanziari. Gaucci, che a 71 anni fa il sesto figlio, trama vendetta da Santo Domingo e scrive un dossier in cui svela i retroscena e prova a far saltare gli altarini del calcio italiano, chiedendo 100 milioni di danni. È l’ultimo colpo di teatro di una vita incredibile, terminata il primo febbraio 2020.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy