Perugia, la cartoleria L'erba voglio di Elce chiude con una lettera ai clienti: "Siete diventati la mia famiglia"

Erba voglio. Più di una carto libreria nel quartiere di Elce a Perugia. Un punto di riferimento per le mamme e i papà nel periodo dell’acquisto dei libri di scuola, una gioiosa idea regalo durante i periodi di festa con la vetrina che metteva allegria per Natale, così come per carnevale, per Halloween, con una selezione di libri interessanti per gli adulti, editoria locale compresa, intelligenti per bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Su tutto la proverbiale disponibilità, gentilezza, professionalità della madre di Valentina che per una malattia incurabile le aveva lasciato l'attività da gestire. E Valentina con il tempo ha accettato questa eredità comprendendo da donna preparata, colta, con una capacità di osservazione innata e incisiva, cosa significava per il quartiere, tutto, quello spazio di incontro, di scambio di confidenze, persino. Ora Valentina, per motivi di salute, a sua volta si trova costretta a lasciare l'attività. Lo ha annunciato con questa lettera aperta che fa comprendere pienamente quanto pesa quella saracinesca abbassata.

"Quando ho rilevato il negozio per la morte di mamma, ero arrabbiata. Arrabbiata perché pensavo che il lavoro che l'aveva tenuta lontana da me, praticamente da quando ho memoria, fosse anche il vero responsabile della sua scomparsa. Ho passato gli ultimi 20 giorni della sua vita a sostituirla nella sua normale attività, perché non era il caso di continuare a lavorare, e ho cominciato a conoscere il suo microcosmo, 'VOI', la famiglia di cui sentivo sempre parlare, quella che si era scelta e con la quale mi sembrava, alle volte, di dover competere per avere la sua attenzione. Poi, in un solo istante, se n'è andata. Non il tempo di un abbraccio, non quello di un saluto. Niente. La sua perdita mi ha lacerata e mi stava incattivendo. Il suo insistere nel chiedere degli altri, a chiedere di 'VOI', a cui evidentemente teneva in modo speciale, mi irritava e al tempo stesso continuava a stupirmi, perché apparentemente sembrava essere già altrove, e voleva essere sicura che tutti stessero come li aveva lasciati. In quei momenti sembrava lontana da quello che stava vivendo nel suo ultimo tratto di strada. Per 13 anni ho avuto il compito di portare avanti una storia di famiglia che non ho compreso finché non l'ho vissuta anche io totalmente come lei. Ho fatto entrare nella mia vita i suoi 'VOI', ed è stato stupefacente: non solo ho capito che conoscevate una persona molto diversa da quella che conoscevo io, ma che solo grazie a voi potevo conoscerla in modo ancor più profondo, che non segue la naturale dinamica famiglia, madre, figlia. Per questo ci tengo a dire un immenso 'grazie' a tutti voi per avermi fatto conoscere il lato nascosto di mamma e per avermi aiutato a far pace con molti degli insoluti che si hanno, anche con chi amiamo di più. Vi ringrazio per aver vinto le mie ritrosie, guardato oltre le mie giornate storte, capendo che alle volte era più il dolore a parlare che io stessa. Vi ringrazio di cuore di avermi accompagnata in questi anni e sorretta facendomi sentire il calore e l'affetto di quella famiglia che sentivo di aver perso. Ognuno di voi è diventato un volto amico. Un volto che mi fa nascere un sorriso, che porterò per sempre nel cuore. Grazie a tutti i ragazzi che ho avuto la fortuna di conoscere lavorando qui: auguro di continuare ad affrontare ogni sfida, sempre con la determinazione e il sorriso che conosco, perché possiate fare della vostra vita un capolavoro e siate fieri di voi stessi sempre.
Vi voglio bene".