Cronaca
La serata che si è svolta domenica 1 settembre a Ponte San Giovanni è stata definita un "rave party a cielo aperto". Dura presa di posizione degli esponenti di opposizione in consiglio comunale a Perugia. "Non vogliamo che Perugia si trasformi in un enorme centro sociale nel quale tutto, anche ciò che è illegale, sia consentito" viene scritto in una nota. Numerose le segnalazioni dei residenti nel gruppo social Ponte San Giovanni da borgo a paese, a partire dalla musica techno ad alto volume nel Parco Bellini "anche ben oltre la mezzanotte". "Ricevute le allarmanti segnalazioni dei cittadini ci siamo recati sul posto per andare a vedere effettivamente cosa stava accadendo - dichiarano alcuni esponenti della coalizione di minoranza, composta da Fdi, Fi, Perugia Civica, Progetto Perugia, e Gruppo Scoccia - abbiamo visto con i nostri occhi giovani che sniffavano droga nel parco pubblico nel quale si aggiravano ragazzi ubriachi e barcollanti, molti erano provenienti da varie parti d’Italia, al centro dell’ipotetica pista da ballo è stata accesa anche una torcia da stadio". Nella mattina di lunedì 2 settembre - si legge nel comunicato - è stata scattata una fotografia ad un coltello a serramanico rinvenuto sul posto, poco lontano dal parco un testimone racconta di aver visto una siringa e non sono certo mancate bottiglie di birra abbandonate, cartocci di stagnola e bottiglie di plastica bucate, probabilmente utilizzate per fumare".
Segnalazioni sono arrivate anche riguardo l’accesso, avvenuto durante la notte tra domenica 1 e lunedì 2 settembre, nel cantiere lato chiesa e nel cantiere parco scuola. "Tutto questo si trasforma in mancanza di sicurezza per i cittadini e degrado - tuona l’opposizione -. Eventi come questo sono stilisticamente molto diversi rispetto a quelli che venivano svolti fino a poche settimane fa con la più pacata amministrazione Romizi. Perugia deve continuare ad essere una città sicura, episodi come questi inquietano i residenti che senza mezzi termini l’hanno definita una scena spettrale e da paura. La nostra città non deve trasformarsi in un centro sociale a cielo aperto, a qualcuno forse potrebbe perfino piacere l’idea ma noi non lo consentiremo".
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