PERUGIA
Amanda Knox
Lo aveva annunciato qualche giorno fa sul suo profilo: “Tornerò in Cassazione per combattere” quella che Amanda Knox ritiene una ingiustizia. E infatti, il suo team legale sta di fatto ormai limando il ricorso che presenterà alla Suprema Corte per chiedere l’annullamento della sentenza fiorentina che a giugno ha confermato la condanna per la calunnia ai danni di Patrick Lumumba nelle prime fasi successive al fermo dell’americana insieme a Raffaele Sollecito. Secondo i giudici fiorentini, chiamati ad esprimersi dopo che la corte europea aveva riconosciuto la violazione dei diritti di difesa per la Knox durante il famoso interrogatorio in questura a Perugia, nel memoriale, scritto di suo pugno da Amanda, c’è di fatto la calunnia. Knox, dopo il pronunciamento a livello europeo, si aspettava l’assoluzione da parte dei giudici fiorentini, evenienza questa che avrebbe aperto la strada a un maxi risarcimento che l’americana avrebbe certamente chiesto all’Italia per i quattro anni di detenzione nel carcere perugino di Capanne. Non è detto che un nuovo pronunciamento della Cassazione non vada in questa direzione.
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