CRONACA
Maxi-operazione, denominata Turdus Aereus, ha portato al sequestro di oltre 140 mila euro e di 927 uccelli, di cui 164 morti. La complessa attività investigativa è stata portata avanti dal Reparto Operativo-Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali del Raggruppamento Carabinieri Cites, unitamente dal Gruppo Carabinieri Forestale di Perugia e dal Centro Anticrimine Natura di Udine. Erano 131 i carabinieri Forestali che hanno operato in diverse regioni italiane. Le perquisizioni sono state eseguite nei confronti di 5 soggetti residenti in Umbria, 5 in Toscana, 2 in Lombardia e 2 in Campania. Complessivamente, le indagini hanno portato al sequestro di 141.019 euro. I 164 uccellini morti erano appartenenti a una specie protetta, mentre i 763 recuperati vivi erano esemplari di tordi, merli e cesene privi di anello identificativo o con anello identificativo e affidati alle cure di centri di recupero animali selvatici, con finalità di riabilitazione propedeutica alla loro liberazione in natura. I carabinieri forestali hanno rinvenuto e sequestrato l'attrezzatura utilizzata per la manomissione e contraffazione degli anelli di marcaggio (pinze, punzoni, macchine calibrate per produzione di anelli, cunei, punteruoli, fustellatrici, presse, martelletti, lime). Sequestrati inoltre 2.396 anelli identificati inamovibili e pronti all'utilizzo, 48 reti da uccellagione, 6 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, 3 coppi di cattura e 3.224 munizioni di vario calibro. Confiscati anche ingenti quantitativi di medicinali dopanti e strumenti medicali (siringhe e pinze chirurgiche). Si tratta di farmaci con principi attivi a base di derivati del testosterone, con la capacità di "indurre l'attività canora degli esemplari maschi, forzandone i tempi naturali" è scritto nella nota del comando dei Forestali. Sono farmaci che, al di fuori di un piano terapeutico, provocano gravi danni all'apparato neuro endocrino degli animali sino a stravolgerne la fisiologia e a provocare possibili effetti patologici. Ai vari indagati coinvolti nelle indagini dei Forestali, coordinati dalla Procura di Udine, sono stati contestati i reati di: associazione per delinquere, sostituzione di persona, frode in commercio, maltrattamento di animali, furto e furto aggravato, ricettazione, riciclaggio ed impiego in attività economiche o finanziarie di denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, uso abusivo di sigilli e strumenti veri, detenzione abusiva di armi, alterazione di armi, armi clandestine detenzione illegale di munizioni.
"Gli esemplari di avifauna, catturati prevalentemente in natura dai nidi, generavano ingenti guadagni - il valore di mercato di un esemplare da richiamo può raggiungere anche 300 euro riciclati nell'ultima fase della filiera, per un giro di affari di centinaia di migliaia di euro" specificano nella nota i Forestali.
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