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Aggressioni agli autisti, il segretario umbro di Faisa Cisal lancia l'allarme: "A Orvieto un uomo ha lanciato una bottiglia contro un collega"

Francesca Marruco

20 Luglio 2025, 16:28

Aggressioni agli autisti, il segretario umbro di Faisa Cisal lancia l'allarme: "A Orvieto un uomo ha lanciato una bottiglia contro un collega"

"Anche la scorsa settimana un autista di Orvieto ha rischiato seriamente di essere ferito: un uomo, che già da tempo sale sui mezzi pubblici sempre ubriaco, gli ha lanciato contro una bottiglia. Quando sale e gli si chiede il biglietto, risponde in maniera aggressiva, minaccia di tagliare la gola, non è possibile lavorare in questi condizioni". A lanciare l'allarme è il segretario regionale Faisa Cisal, Christian Di Girolamo, che ha inviato una nota ai prefetti di Perugia e Terni, alla direzione regionale di Busitalia Sita Nord e per conoscenza alla presidente della Regione e all'assessore ai trasporti. Nella nota scrive: "Con grande rammarico siamo costretti a segnalare, ancora una volta, l'aggravarsi delle aggressioni sia verbali che fisiche ai danni degli autoferrotranvieri. Purtroppo, la professione degli autisti rappresenta oggi un capro espiatorio in una società sempre più affetta da degrado e da un profondo problema sociale".

Di Girolamo spiega che "a seguito di numerose segnalazioni da parte della nostra organizzazione sindacale, avanzate in varie zone dell'Umbria, desideriamo portare all'attenzione l'ultima avvenuta nelle scorse settimane nella zona di Orvieto. Si registrano insulti quotidiani rivolti agli autisti, accompagnati anche da minacce di natura fisica, come l'utilizzo di bottiglie di vetro, che costituiscono un grave pericolo per l'incolumità degli operatori. Purtroppo, nonostante le numerose iniziative e segnalazioni, la situazione non accenna a migliorare: le aggressioni e gli insulti sono ormai all'ordine del giorno in città come Città di Castello, Perugia, nell'area dell'eugubino e Terni. La costante ripetizione di questi atti, per noi, rischia di diventare una normalità che non possiamo più accettare".

"Non è possibile lavorare in questo modo – aggiunge Di Girolamo – non si può uscire la mattina per andare al lavoro e non sapere cosa si dovrà affrontare, senza contare che noi non possiamo fare nulla e restiamo in prima linea, esposti come non dovremmo".

"Siamo fiduciosi - conclude - che le istituzioni possano intervenire con la dovuta solerzia e comprensione, affinché si adottino misure concrete per tutelare la sicurezza e la dignità delle lavoratrici e lavoratori del TPL. Siamo a conoscenza di alcuni incontri che si sono tenuti tra l'azienda e i rappresentanti delle autorità, come i Prefetti, ma la problematica persiste e ci vediamo costretti a continuare a segnalarla".

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