Il caso
Cresce l'allarme per le truffe romantiche
La polizia di Stato di Orvieto ha denunciato tre persone per la cosiddetta truffa sentimentale, a seguito di un'attività investigativa avviata a seguito della denuncia presentata da una donna. Le indagini condotte dagli investigatori dell'ufficio controllo del territorio del commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, hanno avuto l'obiettivo di contrastare il fenomeno delle cosiddette truffe sentimentali.
Si tratta di una tipologia di reato, purtroppo sempre più diffusa, che viene commessa sfruttando le debolezze e le vulnerabilità delle persone individuate sulle piattaforme social. Nel caso in questione, la donna orvietana vittima della truffa ha denunciato di avere conosciuto un uomo tramite un social network che nelle varie conversazioni ne ha conquistato la fiducia e le ha chiesto dei soldi, spiegandole di essere in difficoltà economiche e promettendole che appena possibile le avrebbe restituito i soldi con gli interessi.
Questo particolare rapporto virtuale tra i due è andato avanti per circa due anni, nel corso dei quali la donna ha inviato all'uomo circa 30 mila euro. Poi, visto che il suo interlocutore continuava a chiedere soldi senza restituire nulla di quanto aveva già ottenuto, la donna si è confidata con i familiari ai quali fino a quel momento aveva nascosto tutto: è stata convinta a recarsi presso il commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto ed a sporgere denuncia.
Le indagini degli investigatori della polizia di Stato sono state molto laboriose ed è stato accertato che sono state individuate numerose carte di debito prepagate e carte di credito utilizzate dagli indagati per far transitare i proventi delle attività illecite. Inoltre sono stati ricostruiti i passaggi delle somme versate al termine dei quali è stato possibile denunciare tre persone straniere. Il procedimento penale risulta nella fase delle indagini preliminari e i soggetti coinvolti devono ritenersi non colpevoli fino alla sentenza di condanna definitiva.
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