IL CRONO-PROGRAMMA
Francesco De Rebotti, assessore Regione Umbria
Un aggiornamento della tempistica sull'avvio dei lavori e sull'entrata in operatività del sito. Il punto sui finanziamenti e quello sui costi che comporterà ogni anno la struttura. Si è discusso di questo in consiglio regionale martedì 25 febbraio in merito al nuovo ospedale unico Narni-Amelia da costruire in località Cammartana.
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha intanto rinviato in Terza commissione la mozione promossa dai consiglieri della Lega, Enrico Melasecche (primo firmatario) e Donatella Tesei sulla "Realizzazione dell’ospedale di Narni-Amelia".
Prima della decisione dell’Aula, Enrico Melasecche ha diffusamente illustrato il testo dell’atto di indirizzo, ricostruendo la storia del progetto, le criticità incontrate e le possibili soluzioni relative alla viabilità, ai finanziamenti e alle opere necessaria per la piena operatività della nuova struttura sanitaria.
A seguire l'assessore regionale Francesco De Rebotti (ex sindaco del Comune di Narni, Pd) ha fornito la propria lettura e la propria ricostruzione delle vicissitudini legate all’ospedale di Narni-Amelia, aggiornando i consiglieri sul crono-programma e sulle stime finanziarie: avvio di lavori nel 2027, attivazione dell’ospedale tra la fine del 2030 e il 2031; circa 80 milioni per la costruzione, 20 milioni per tecnologie e macchinari, 3.5 milioni all’anno per il funzionamento.
Eleonora Pace (FdI) ha poi esposto altri elementi del lungo iter, iniziato intorno al 1980, sottolineando le difficoltà e gli errori nell’individuazione del canale di finanziamento, nella corretta progettazione del complesso ospedaliero di Cammartana e nella persuasione politica della sua necessità.
Cristian Betti (Pd) ha rimarcato la positività del dibattito aperto dalla mozione e della unanime predisposizione al perseguimento della concreta realizzazione dell’ospedale. Anche Laura Pernazza (FI) ha ribadito l’opportunità dell’atto presentato e degli interventi richiesti (anche riguardo gli interventi per la viabilità) che la comunità di Amelia avrebbe sempre auspicato, a differenza di quella di Narni.
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