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Biodigestore a Ponte Caldaro, la Regione valuta: "Riaggiorneremo la conferenza dei servizi con le criticità sollevate dai cittadini"

L'assessore all'Ambiente De Luca ha risposto all'interrogazione del consigliere Filipponi (Pd)

29 Gennaio 2025, 08:01

Biodigestore a Ponte Caldaro, la Regione valuta: "Riaggiorneremo la conferenza dei servizi con le criticità sollevate dai cittadini"

Thomas De Luca, assessore all'Ambiente Regione Umbria

"Sul Biodigestore di Ponte Caldaro l’iter per l'impianto è ancora in corso. Riaggiorneremo la conferenza dei servizi anche alla luce delle varie segnalazioni arrivate da cittadini e istituzioni".

La risposta in sintesi è quella arrivata dall’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca durante il question time al Consiglio regionale dell'Umbria di martedì 28 gennaio, dove il consigliere regionale del Partito democratico Francesco Filipponi ha interrogato l'assessore per “sapere a che punto è l’iter amministrativo del biodigestore di Ponte Caldaro di Narni”. L’atto ispettivo porta la firma anche dai consiglieri del Pd Cristian Betti, Stefano Lisci, Letizia Michelini e Maria Grazia Proietti. Illustrando l’atto in Aula Filipponi ha spiegato che “tra le biomasse inviate al trattamento ci sarebbero perlopiù letame e liquame di bovino, ma anche ovino, suino ed equino (circa 81 mila tonnellate l’anno su un totale di 101.440) e poi scarti vegetali e gelati sconfezionati (per sole 500 tonnellate) con l’aggiunta di digestato liquido di ricircolo. Questo il quadro dell”input che caratterizzerebbe l’impianto che la Metanar Srl, costituita nel febbraio del 2023 e ancora inattiva, intende realizzare in località Ponte Caldaro, tra Narni Scalo e San Gemini, in provincia di Terni, dove incontra le resistenze dei residenti. Per opporsi al biodigestore finalizzato alla produzione di biogas si è costituito in loco un comitato.

"Stiamo affrontando un’onda anomala di richieste autorizzative senza precedenti. Abbiamo aperto il cassetto - ha riferito De Luca - trovandolo vuoto di strumenti di programmazione e di governo del territorio che sono i presupposti per garantire integrità territoriale regionale. Fra tutti la legge sulle aree idonee totalmente ignorata dalla precedente Giunta e il piano paesaggistico regionale disatteso per 5 anni. È una lotta contro il tempo per conciliare la transizione energetica, l’eccessivo costo dell’energia per le imprese e gli obiettivi dell’Europa per la produzione da fonti rinnovabili, ma anche per la tutela del nostro paesaggio. Anche in questa situazione stiamo parlando di richiesta presentata il 19 luglio per un impianto a biometano per procedere con l’autorizzazione unica. Il servizio regionale ha mandato indietro l’atto comunicando l’irricevibilità in quanto la procedura corretta sarebbe stata la Pas (procedura abilitativa semplificata). La società ha optato per l’autorizzazione unica, più complessa. Dal 5 settembre e con la conferenza dei servizi del 30 ottobre sono state richieste ulteriori integrazioni dal Comune di Narni e dalla Regione Umbria. Vista la mole delle richieste la società proponente ha richiesto la proroga della sospensione del procedimento che ha visto il 24 dicembre l’invio di tutte le pratiche. Stiamo parlando di un sito estremamente importante anche dal punto di vista archeologico, visto che un ponte del 27 A.C. vedrebbe il passaggio di 170mila tonnellate l’anno. La nuova valutazione va fatta non solo sul tipo di impianto ma anche sul contesto in cui si inserisce. Il consiglio comunale di Narni ha approvato una mozione e ha sostenuto l’iter per una legge regionale sulle emissioni odorigene che fu bloccata nella passata legislatura. Prenderemo in carico anche questa richiesta”.

Nella sua replica Filipponi si è detto “soddisfatto della risposta dell’Assessore. Depositeremo una mozione che darà modo alla Giunta di assumere tutti gli atti utili per tutelare i cittadini dal punto di vista ambientale e di salute. Sarebbe anche importante rimettere mano alla legge sulle emissioni odorigene in questa Assemblea”.

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