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AMELIA

Morì a 18 anni, il fidanzato assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale

Era accusato di aver fatto assumere una dose di eroina alla ragazza per festeggiare il compleanno

13 Novembre 2024, 06:00

Morì a 18 anni, il fidanzato assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale

Il tribunale di Roma - giudice Maria Gaspari - ha assolto il 25enne di Amelia, Francesco Gnucci, dall'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte della fidanzata Maria Chiara Previtali, 18 anni appena compiuti, avvenuta nella notte il 9 e il 10 ottobre del 2020 ad Amelia. La sentenza è stata emessa nel pomeriggio di martedì 12 novembre con le modalità del rito abbreviato, dopo una breve camera di consiglio. L'accusa aveva chiesto una condanna a sei anni ed otto mesi di reclusione. Il tribunale ha invece assolto Gnucci "perché il fatto non costituisce reato".

Era accusato di aver fatto assumere alla giovane una dose di eroina acquistata a Roma, a Tor Bella Monaca, per festeggiare insieme il 18esimo compleanno di Maria Chiara. E, una volta tornati ad Amelia, in provincia di Terni, di aver favorito la successiva assunzione di cocaina e alcol che, uniti all'eroina, avevano causato la morte della ragazza durante la notte seguente per arresto cardiocircolatorio.

Il 25enne è difeso dall'avvocato Francesca Carcascio. I familiari della ragazza scomparsa sono assistiti, come parti civili, dall'avvocato Manlio Morcella. Alla luce dello sviluppo processuale, e in attesa delle motivazioni della sentenza, l'appello da parte della procura della Repubblica di Roma, titolare dell'indagine, appare comunque scontato.

Dopo la requisitoria dello scorso giugno da parte del pm Maria Sabina Calabretta, martedì 12 novembre in aula ha parlato la difesa di Francesco Gnucci. L'avvocato Carcascio ha messo in discussione, fra le altre cose, l'efficacia causale dell'eroina nel determinare la morte di Maria Chiara Previtali, a fronte di un capo di imputazione che sottolinea la poliassunzione piuttosto che l'overdose. Allo stesso modo la difesa ha sottolineato anche la non prevedibilità in concreto dell'evento-morte, addebitato dall'accusa a titolo di responsabilità oggettiva.

L'avvocato Morcella, che assiste i familiari della 18enne deceduta, parla di "sentenza imprevista e imprevedibile. Saranno messe in atto - prosegue - tutte le azioni mirate a favorire un'impugnativa da parte della procura di Roma. Da parte nostra, come parti civili e pur non avendo ancora cognizione delle motivazioni della decisione, sarà interposto ogni gravame contro questo pronunciamento. Nutro curiosità - conclude l'avvocato Morcella - nel vedere, dalla motivazione, come è stato ricostruito e valutato l'accaduto dopo il rientro dei due ragazzi ad Amelia, da Roma".

Le indagini dei carabinieri, oltre che su colui che aveva ceduto la dose di eroina a Roma - sin qui mai individuato - si erano concentrate sul 25enne anche in ragione di una presunta condotta omissiva nel ricostruire i fatti e, prima, nel prestare i dovuti soccorsi alla fidanzata agonizzante. La cui scomparsa ha profondamente colpito le coscienze di tanti, un'intera comunità, e che oggi non vede alcun colpevole.

 

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