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Ue rivede lo stop ai motori termici al 2035: ok ibridi e biofuel

Andrea Pescari

16 Dicembre 2025, 19:44

Ue rivede lo stop ai motori termici al 2035: ok ibridi e biofuel

La Commissione Europea cambia le carte in tavola e aggiusta il tiro sugli obiettivi di decarbonizzazione del settore auto. Attesa la modifica del regolamento sulle emissioni di anidride carbonica per vetture e furgoni, la quale prevederà - dal 2035 in poi - che le case automobilistiche europee rispettino un obiettivo di riduzione delle emissioni allo scarico del 90% rispetto ai livelli del 2021, anziché del 100%, mentre il restante 10% delle emissioni dovrà essere compensato attraverso l'utilizzo di acciaio a basse emissioni di carbonio prodotto nell'Unione, o da combustibili sintetici e biocarburanti.

Questa rimodulazione consentirà ai veicoli ibridi plug-in (Phev), ai veicoli con range extender (un piccolo motore a scoppio che si accende per ricaricare la batteria quando si scarica), ai veicoli ibridi leggeri e ai veicoli con motore a combustione interna di continuare a svolgere un ruolo nel settore anche dopo il 2035, oltre ai veicoli completamente elettrici (Ev) e a idrogeno. Prima del 2035, le case automobilistiche potranno beneficiare di 'supercrediti' per le piccole auto elettriche a prezzi accessibili prodotte nell'Unione Europea. Per la Commissione, questo incentiverà la vendita di un maggior numero di auto elettriche di piccole dimensioni. Per l'obiettivo al 2030 per auto e furgoni, viene introdotta ulteriore flessibilità, consentendo il 'banking & borrowing' (periodo 2030-2032). Un'ulteriore flessibilità è data al segmento dei furgoni, dove l'adozione dell'elettrico è stata strutturalmente più difficile (nei veicoli commerciali comporta una sfida ingegneristica particolarmente complessa, perché la batteria occupa molto spazio, prezioso per un veicolo di questo tipo, ndr), con una riduzione dell'obiettivo di emissioni di CO2 per i furgoni entro il 2030 dal 50% al 40%, sempre rispetto al 2021.

La Commissione propone inoltre una modifica mirata alle norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti, con una flessibilità che faciliti il rispetto degli obiettivi del 2030. Per quanto riguarda le flotte aziendali, gli obiettivi sono stabiliti a livello di Stato membro per sostenere la diffusione di veicoli a zero e basse emissioni. Poiché le auto aziendali percorrono un chilometraggio annuo più elevato, significherà anche maggiori riduzioni delle emissioni. Inoltre, le emissioni zero o basse e la dicitura 'Made in the EU' diventeranno un prerequisito per i veicoli che beneficiano di sostegno finanziario pubblico.

Verrà creato anche, annuncia la Commissione, un programma Battery Booster, mirato ad accelerare lo sviluppo di una catena del valore delle batterie interamente prodotta nell'Ue. La dotazione finanziaria è però molto ridotta, appena 1,8 mld di euro. Nell'ambito del programma Battery Booster, 1,5 miliardi di euro sosterranno i produttori europei di celle per batterie, attraverso prestiti senza interessi.

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