Motori
Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault
Momento di cambiamenti importanti, in ambito automobilistico: prima molla il Ceo di Stellantis Carlos Tavares, ora il Ceo del Gruppo Renault Luca De Meo. Ma vuoi vedere che, sotto sotto, questa transizione verso l’elettrico, questo benedetto “Green deal”, tanto voluto ed osannato da buona parte dei “Ben pensanti” sia un pochino troppo spinto, per l’attuale situazione: tecnologica, energetica ed infrastrutturale “Europea” e non solo italiana. Insomma, inutile girarci intorno, a nostro avviso parliamo di due grossi personaggi, folgorati dall’auto elettrica, un prodotto che non è né giusto né sbagliato, semplicemente ancora immaturo. Sicuramente, quando avremo più punti di ricarica, quando avremo più energia elettrica disponibile, quando avremo auto che non devono stare almeno mezz’ora in sosta per una ricarica, quando avremo auto che offriranno, realmente, un’autonomia pari a quelle termiche, allora il cliente arriverà e la transizione travolgerà tutto e tutti. Già nel 2003, Luca De Meo, allora presidente dell’Acea (associazione europea dei costruttori di veicoli, cui non aderivano Volvo e gruppo Stellantis), si era fatto sentire, con una lettera ed un video, indirizzati ai leader europei, sui rischi da eccessiva, chiamiamola, ecologizzazione del comparto. “La nostra industria ha da tempo un vantaggio competitivo lungo la catena del valore dei veicoli con motore a combustione interna – aveva detto de Meo – ma questo non è il caso dei veicoli elettrici, almeno nel breve termine. I nostri concorrenti hanno in mano molte carte che noi ancora non abbiamo, a monte della filiera dei veicoli elettrici a batteria. Inoltre, il loro sostegno da parte delle autorità nazionali e locali è stato massiccio e sta ancora aumentando, almeno in Cina”. Cosa fare, una bella domanda, perché non trova risposta neanche sull’Euro 7 che, sempre a detta di De Meo: “Comporterebbe aumenti dei costi, che potrebbero dissuadere i clienti dall'acquistare nuove auto, il che potrebbe prolungare la durata della flotta: il che significa auto più vecchie, con emissioni più elevate, che rimangono più a lungo sulle strade”. Insomma, si rischia comunque un effetto boomerang determinato dall’impossibilità “Realistica” di poter produrre auto con livelli allo scarico così bassi. Oggi arriva la notizia e nonostante la vera rivoluzione operata in Renault, la “Renaulution”, fortemente voluta, che ha sezionato il gruppo, su vari rami fortemente specializzati, Luca De meo lascia. Il Consiglio di Amministrazione, riunito dal Presidente Jean-Dominique Senard, ha espresso la propria gratitudine a Luca de Meo ed ha concordato che le sue dimissioni partiranno dal 15 luglio 2025. Luca de Meo dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, approdare come direttore generale in Kering, un gruppo che accomuna tanti marchi del lusso, come: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Qeelin, Ginori 1735, Kering Eyewear e Kering Beauté.
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