Motori
L’America, si sa, è terra di pick-up e la Dodge (gruppo Stellantis) ha pensato bene di anticipare la commercializzazione dell’ultima evoluzione del Ram 1500, il “Ramcharger ad autonomia estesa”. Sarebbe dovuto arrivare prima l’EV, quello “Semplicemente elettrico”, ma evidentemente, le esigenze dei molti hanno prevalso sulle possibilità dei pochi. A dirla tutta, poi, “Ram”, ormai, fa razza a sé. Dal 2009, infatti, il marchio Ram Truck rappresenta una divisione autonoma, composta da una gamma di mezzi completa, destinata ad un utilizzo duro: 1500, 2500/3500 Heavy Duty, 3500/4500/5500 Chassis Cab, ProMaster, 1500 Tungsten, il più lussuoso della famiglia e, roba da non credere, c’è anche un diesel, proprio così, un super Cummins con 1.000 lb.-ft di coppia. Ma torniamo al “Ramcharger”, un mezzo spinto da motori elettrici, ma ricaricati da un termico da 130 kW, un sistema ad autonomia estesa, capace di 1110 km. Il pacco batterie è comunque importante, 92 kilowattora, ed invia energia ad un avantreno da 250 kW e ad un retrotreno da 238 kW. Diamo uno sguardo alle prestazioni, su numeri all’americana: 0 a 60 mph (più o meno 97 km/h) di 4,4 secondi, 663 cavalli e oltre 834 Nm di coppia, per una capacità di traino di 14.000 libbre (circa 6350 kg), il migliore della categoria, con un gancio di traino di classe 5 e una capacità di carico utile massima di 2.625 libbre (1.190 kg), anche in questo caso il migliore della categoria. Il sistema di ricarica è bidirezionale, nel senso che il mezzo può cedere energia e ricaricare altre auto o latri apparecchi elettrici. Il lancio negli Usa è previsto per la prima metà del 2025, poi dovrebbe arrivare anche in Europa.
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