Motori
Un altro pezzo d’Italia che scompare, anzi, che si trasferisce in India. Parliamo della mitica Ape, progettata da Corradino d’Ascanio (nato in Abruzzo, a Popoli, nel 1891), nel 1948. Si tratta dello stesso geniale inventore della Vespa e non solo, infatti è stato artefice anche di uno dei primi progetti di elicottero e del famigerato rilevatore di velocità, tristemente noto come autovelox. L’Ape, sostanzialmente, era una Vespa allungata, con un rinforzo ed un cassone posteriore, un mezzo semplicemente geniale, che ha accompagnato l’evoluzione del nostro paese e che ora trasloca. Qui da noi, d’altronde, tra normative per la sicurezza, normative anti inquinamento e quant’altro, risulterebbe decisamente complicato, attualizzare un progetto, già sostituito dal Porter. Fatto sta, che a Pontedera la produzione è sospesa, eliminata, in compenso, la nostra amata Ape, come anticipato, si trasferisce in India, dove già dal 2019, viene, o per meglio dire, dovrebbe essere prodotta anche in versione elettrica. In molti paesi asiatici, regnano incontrastati i “Tuk-Tuk”, quale viaggiatore non ci è salito, almeno una volta, che altro non sono, se non delle nostrane Api, aggiustate per la mobilità locale. La prima Ape prodotta, la “C”, era quella classica, a tre ruote, ma poi: negli anni 60 è arrivata anche una versione a 5 ruote, la Pentarò, per carichi pesanti e c’è stata anche una versione rifatta da Giorgetto Giugiaro, nel 1982. Uno delle versioni più iconiche, resta quella “Calessino”, che ha spopolato in centri vacanzieri alla moda, negli anni 60 e che, sicuramente, seguiterà a scorrazzare frotte di turisti e di Vip, per molti, molti anni ancora.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy