La novità
L'Alfa Romeo Junior Veloce
Dopo Giulia e Stelvio, indubbiamente una delle massime espressioni di Alfa Romeo mai realizzate, fare di meglio risulterebbe davvero impossibile. Con questa Junior Veloce, però, il team Alfa è riuscito ancora una volta, a mettere in strada un mezzo sorprendente ed unico, per prestazioni ed assetto. Prima di addentrarci nelle specifiche e, credete, questa Junior veloce merita un bell’approfondimento, una riflessione nasce spontanea. Con la Veloce, siamo al cospetto di una delle massime espressioni di compatte elettriche ad alte prestazioni, un’auto unica, che non costa poco e che non andrà davvero a rappresentare il core business della Junior, ancora affidato alle versioni ibride. Tutta questa tecnologia applicata sotto la carrozzeria: la taratura, le varie barre e soprattutto il TorSen, sono appannaggio solo della “Veloce”, al momento, sulle altre Junior, non c’è neanche la possibilità di montare il tutto come optional, che peccato. La Junior, infatti, sarà disponibile in 4 versioni: ibrida, sia anteriore che 4x4, da 136 Cv, elettrica da 156 Cv ed elettrica Veloce da 280 cavalli.
In Alfa, sicuri del prodotto sviluppato, hanno aperto per intero lo storico circuito delle Langhe, presso il centro Balocco (almeno una volta si chiamava così) ed hanno messo a disposizione della stampa dei modelli “Pre-omologazione”, lasciandoci liberi di girare e provare le auto in tutte le salse. Nessun limite, nessun test “Addomesticato”, una prova vera. L’unica cosa che non abbiamo potuto testare, almeno nel nostro caso, l’effettiva resa chilometrica, andando a velocità moderata, perché la pista invitava a spingere e l’auto invitava a spingere. Eccoci al primo punto: l’assetto, cui diamo un bel 10 e lode ed iniziamo dal TorSen. Sono davvero poche, le trazioni anteriori a beneficiare di un simile trattamento, parliamo di un magnifico differenziale autobloccante, che corregge il sottosterzo (la tendenza delle anteriori a partire via di muso), riportando l’auto in traiettoria. Lo schema è lo stesso usato sulla 147 Q2, ma aggiornato, con un TorSen di 4° generazione (TypeD): più leggero, più compatto, più efficace. Ma c’è dell’altro: assetto ribassato di 25 mm; barre antirollio dalla taratura sportiva; barra di torsione posteriore maggiorata (a ponte torcente); ammortizzatori sportivi, con doppio stop idraulico (per ammortizzare il fondo corsa); uno sterzo super diretto (14,6); freni anteriori (Brembo) con dischi ventilati da 380mm e pinze monoblocco a quattro pistoncini (potenza frenante di 1,12 g, per 33 metri a 100 Km/h).
Passiamo al motore, la versione elettrica base eroga 156 Cv, questa bestiola, invece, ne tira fuori 280, con 345 Nm di coppia massima e, per un’elettrica, è davvero “Tanta roba”, perché l’erogazione è immediata. Un’unità di nuova generazione, che raggiunge i 15.200 giri, sviluppata congiuntamente da Alfa Romeo e dal team “Engineering Propulsion System” di Stellantis e Emotors. Il motore è di tipo sincrono, alimentato da una batteria da 54 kWh agli ioni di litio, che dovrebbe garantire (dati ancora in fase di omologazione, per la Veloce), 410 km di autonomia. La ricarica arriva fino a 100 kW in corrente continua, nel qual caso si fa dal 10 all’80% in meno di 30 minuti. Il look dell’auto è piacevolissimo, con un musone inconfondibilmente Alfa, con prese d’aria asimmetriche e grossi cerchi da 20”. Dentro, troviamo la classica strumentazione a cannocchiale, con un driver display TFT da 10,25” ed un touchscreen, sempre da 10,25”, orientato verso il guidatore. L’intelligenza di bordo va dall’assistente “Hey Alfa”, all’integrazione del riconoscimento vocale, con ChatGPT. Le dimensioni restano contenute in poco più di 4 metri di lunghezza, ma offre, con tutti i sedili su, di 410 litri. C’è anche un vano portacavo, sotto il cofano anteriore (non è ben specificato se optional o di serie). Contenutissimo il peso, per una elettrica, a 1.590 kg. Inutile dilungarsi sugli Adas, c’è come ormai di consueto, offrono di tutto e di più.
E’ ora di salire a bordo: contenutissimi i sedili, super sportivi, difficile non trovare la giusta impostazione di guida. L’auto ha il selettore Alfa D.N.A., che sulla Junior offre anche una modalità “Dynamic”, che stacca quasi tutta l’elettronica ed anche la frenata è settata in modalità totalmente meccanica. Non manca, comunque, il pulsante B-mode, che attiva una frenata rigenerativa potenziata. Partiamo in modalità “Natural”, l’intervento degli Adas è consistente e, in “Advanced Efficiency”, viene limitata potenza e coppia. Siamo in pista e passiamo subito a “Dynamic”, l’auto si trasforma e si sente un sound, che serve anche a capire a quanto si sta andando. La metamorfosi è totale e, nonostante il ponte semirigido posteriore (unico nostro dubbio), l’auto risulta letteralmente incollata all’asfalto. Guidare è davvero un piacere, lo sterzo è diretto, la risposta del motore pronta e, grazie al TorSen, si riesce a mantenere la traiettoria, anche se si esagera. Che dire: anche se il motore non è certo fiacco, i cavalli non bastano mai e questo assetto ne reggerebbe tanti di più. Ripetiamo: peccato che TorSen ed elaborazione telaistica, non siano disponibili, almeno come optional, anche sugli altri allestimenti. I prezzi partono da poco sotto i 30.000 euro, per le ibride, per arrivare ai circa 40.000 della elettrica ed ai 48.000 della Veloce, che dovrebbe arrivare entro ottobre.
PAGELLA
POSTO GUIDA – OTTIMO
ABITABILITA’ – BUONA
BAGAGLIAIO – BUONO
MOTORE – OTTIMO
FRENATA – OTTIMA
STABILITA’- OTTIMA
COMFORT – BUONO
PIACERE DI GUIDA – OTTIMO
PRATICITA’ – BUONA
Clicca qui per l'intervista a Mario Lamagna, product manager di Alfa Junior.
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