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Dalla birra al Parlamento: chi è Nigel Farage, l'uomo che ha (di nuovo) sorpreso il Regno Unito

La Brexit non gli bastava: ora riscrive la politica britannica con lo stile di Trump. Gaffe e retroscena dell'anti-sistema britannico che trionfa alle elezioni

Ambra Costanzi

02 Maggio 2025, 15:45

Dalla birra al Parlamento: chi è Nigel Farage , l'uomo che ha (di nuovo) sorpreso il Regno Unito

Nigel Farage, il successo dell'anti-sistema (foto LaPresse)

Nigel Farage è tornato. E questa volta non come disturbatore della politica britannica, ma come architetto di una nuova opposizione. Il suo partito, Reform UK, ha conquistato seggi strategici e sta erodendo le basi di partiti tradizionali impantanati nella palude del compromesso. La sua è una parabola politica unica: dall’essere ignorato nelle camere di Westminster a diventare una delle figure più temute e imitate della destra populista europea. E dietro ogni vittoria di Farage, non si può ignorare un’ombra americana: Donald Trump.

Da trader ribelle a "padre della Brexit"

Nato a Farnborough nel 1964, figlio di un agente di borsa e nipote di un immigrato franco-belga, Nigel Farage non è il tipico aristocratico britannico. Cresciuto con l’estro di chi ha sempre preferito il pub al circolo conservatore, inizia come broker nel settore dei metalli. Ma il vero metallo che lo ha forgiato è la politica. Nel 1993 co-fonda l’UK Independence Party (UKIP), tra la generale indifferenza dei media. Trent’anni dopo, il suo volto è il simbolo della Brexit. La campagna per lasciare l’Unione Europea non solo lo porta alla ribalta, ma frantuma le certezze del consenso centrista britannico. "Se non fosse stato per Farage, la Brexit sarebbe stata solo un dibattito accademico tra professori di Oxford e pochi radicali", dichiarò il Times nel 2019.

Populismo made in UK e un’alleanza oltreoceano

La vittoria elettorale di Reform UK nel 2025 non è un caso isolato. È il culmine di una strategia politica affinata negli anni e, in parte, ispirata da Donald Trump.

Farage e Trump non sono semplici alleati politici: sono amici personali. Nel 2016, Farage fu il primo politico britannico a salire sul palco di un comizio di Trump, dichiarando: “Se posso aiutarvi a sconfiggere l’establishment come abbiamo fatto noi con la Brexit, sarò felice di farlo.” Trump, dal canto suo, ha più volte definito Farage “un leader naturale” e “l’uomo che ha capito il popolo prima di tutti”. La loro sintonia non è solo retorica. Entrambi hanno costruito il successo su tre pilastri: anti-establishment feroce, sovranismo economico e controllo dell’immigrazione e comunicazione diretta e senza filtri sui media tradizionali e social

Mentre i Tory e i Laburisti rincorrono le mode politicamente corrette, Farage e Trump parlano al cittadino medio: spesso arrabbiato, sempre dimenticato.

Le gaffe? Armi politiche, non incidenti

I detrattori accusano Farage di razzismo, sessismo e populismo rozzo. Ma ogni gaffe è, in realtà, uno strumento di fidelizzazione. Quando nel 2014 disse che non si sarebbe sentito a suo agio su un treno solo con "un gruppo di giovani di lingua straniera", i critici insorsero. Gli elettori, invece, lo premiarono.Come Trump, Farage sa che in politica moderna l’indignazione non punisce: fidelizza.

La vittoria del 2025: non solo numeri, ma simbolismo

A Runcorn & Helsby, una roccaforte laburista, Reform UK ha conquistato il seggio con una maggioranza risicata. Ma il messaggio è chiaro: Farage non si limita più a protestare. Vince. E con cinque deputati e il primo sindaco regionale a Greater Lincolnshire, sta costruendo un partito che potrebbe diventare la destra britannica post-Tory"Non siamo più la voce arrabbiata della protesta," ha dichiarato dopo l’annuncio dei risultati. "Siamo la vera opposizione."

Un’affermazione audace, certo. Ma anche un campanello d’allarme per i partiti tradizionali, sempre più incapaci di interpretare le nuove ansie sociali: immigrazione, declino economico e sfiducia nelle istituzioni.

Un politico che non chiede il permesso di esistere

Farage incarna un tipo di leadership che non aspetta il consenso dell’establishment. Come Trump, si presenta come una forza inevitabile"Sono stato sottovalutato per tutta la mia carriera," ha detto una volta. "E questo mi ha sempre favorito."

Oggi, a 61 anni, non è più l’outsider che spera di entrare nel sistema. È l’uomo che vuole ridefinirlo. Con una base popolare agguerrita, uno stile comunicativo che ha imparato dall’America di Trump e un’agenda politica tagliata su un elettorato frustrato e arrabbiato, Farage non è più solo un fenomeno mediatico. È un architetto del cambiamento. E mentre Westminster cerca di decifrare il suo successo, Farage - come Trump nel 2016 - ha già voltato pagina. Le elezioni sono solo il mezzo. Rivoluzionare è l’obiettivo.


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