FRANCIA
È morto oggi all'età di 96 anni Jean-Marie le Pen, leader e fondatore del partito di estrema destra francese Front National. Nato a La Trinité-sur-Mer nella regione della Bretagna il 20 giugno 1928, è il figlio di Jean Le Pen (1901-1942), pescatore e presidente dell'associazione dei veterani, e di Anne-Marie Hervé (1904-1965), sarta e figlia di agricoltori.
Inizia la sua carriera politica a Tolosa come capo dell'Unione studentesca e, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, nel 1953 si arruola nella Legione straniera. Arriva come sottotenente in Indocina l'anno successivo, per poi essere inviato in Algeria e a Suez nel 1956.
Sempre nel 1956 diventa il più giovane membro dell'Assemblea nazionale francese, eletto per il partito di Pierre Poujade, Unione e Fraternità Francese. L'anno successivo diviene segretario generale dell'organizzazione reduci Fronte Nazionale dei Combattenti. Nel 1962, dopo aver rotto con Poujade, viene rieletto all'Assemblea nazionale con il Centro Nazionale degli Indipendenti e dei Contadini.
Nel 1972 fonda il Front National, un partito di estrema destra e nazionalista, in opposizione al partito gollista. Nel 1984 ottiene un seggio al parlamento europeo, e dal 1986 fino al 1988 torna deputato dell'Assemblea Nazionale.
Nel 2002 è il primo politico francese della destra non gollista ad arrivare al ballottaggio delle elezioni presidenziali, evento che causò un moto di proteste nelle piazze contro Le Pen. In quell'occasione Jacques Chirac rifiutò il tradizionale duello televisivo prima del secondo turno.
Il 15 gennaio 2011 lascia il posto alla presidenza del Front National alla figlia Marine, e ne diventa presidente onorario.
Nell'aprile del 2015, Le Pen rilascia delle dichiarazioni controverse rispetto alla seconda guerra mondiale, definendo le camere a gas naziste come "un semplice dettaglio della storia". Parole che crearono sgomento non solo nel paese ma anche nello stesso Front National dove la figlia prima lo sospende e poi espelle dal partito. Marine dichiarerà, nel confermare la decisione, che il padre voleva "danneggiare il Front National". Successivamente, Jean-Marie arriverà a dire sulla figlia di "vergognarsi che porti il suo nome".
Nel 2017 entra nel gruppo neofascista europeo Alleanza per la Pace e la Libertà, per poi annunciare, l'anno successivo, che non si sarebbe più presentato come candidato in nessuna tornata elettorale.
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